Madonna col Bambino. Madonna col Bambino

dipinto ca 1628 - ca 1645

Pittura a olio su tela

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Olandese
  • ATTRIBUZIONI Volmarijn Crijn Hendricksz (1604 Ca./ 1645): pittore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scuola Bolognese Del Secolo Xviii
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Roverella
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Roverella
  • INDIRIZZO via Laurenti 8/10, Rovigo (RO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è toccato in sorte all’Accademia dei Concordi grazie al legato Silvestri nel 1876-1877. Al momento della donazione, il quadro veniva considerato di scuola bolognese del XVII secolo e tale riferimento è stato reiterato sino a che Lucco (1985) ha attribuito l’opera al pittore olandese Crijn Hendricksz Volmarijn, avviato alla pittura dal padre e allievo di Gerrit van Honthorst (noto in Italia come Gherardo delle Notti): se la nitidezza e la lucentezza fossero stati imputabili ad un artista nordico, il lume della candela che illumina dal basso orientava la ricerca entro la cerchia di van Honthorst. Lucco (1985) scorgeva delle somiglianze con il “Fanciullo vestito da frate” della Galleria Nazionale di Parma (inv. GN 173), attribuito da Ghidiglia Quintavalle nel 1968 – su consiglio di Roberto Longhi – al Volmarijn. Lucco (1985) evidenziava anche che la resa dei panneggi e il modellato trovavano ulteriori riscontri in altre due opere autografe del caravaggista di Rotterdam situate a Prato, al Museo del Palazzo Pretorio, cioè il “Cristo Deriso” e la “Liberazione di San Pietro”. Sebbene sia difficile distinguere tra i diversi maestri caravaggisti d’oltralpe, anche per la mancanza di un catalogo di riferimento per molti di loro come nel caso del Volmarijn, i riferimenti alle poche opere che compongono il suo catalogo sin qui esposti rendono ragionevole l’attribuzione che Lucco aveva avanzato in via dubitativa. Chi scrive propone anche un ulteriore paragone con “La cena ad Emmaus” del Museo d’arte di Hull (Gran Bretagna) (inv. KINCM:2005.6233), datata 1632: alle caratteristiche già delineate, si aggiungono le tipiche bocche molto strette, la stentata espressività dei volti e la costruzione delle mani, talvolta approssimativa. Quanto alla periodizzazione, mancando di estremi più precisi, si dovrà collocare la tela tra il 1628 – data in cui il Volmarijn risulta attivo – e il 1645 – anno della morte
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500730550
  • NUMERO D'INVENTARIO 357
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Accademia dei Concordi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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