Testa virile
dipinto
ca 1685 - ca 1700
Lazzarini Gregorio (1655/ 1730)
1655/ 1730
Pittura ad olio su tela
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
-
ATTRIBUZIONI
Lazzarini Gregorio (1655/ 1730)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Accademia dei Concordi
- LOCALIZZAZIONE Accademia dei Concordi
- INDIRIZZO Piazza Vittorio Emanuele 14, Rovigo (RO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Fantelli (1985) credeva che Bartoli (1793, p. 245) avesse citato il dipinto in casa Silvestri nominandolo nella descrizione di uno due quadri “esprimente ciascheduno una mezza figura d'Uomo vecchio, e volgare” attribuiti al Volpato; tuttavia ciò non può essere vero, poiché i due quadri in questione sono già stati riconosciuti in una coppia effettivamente riferiti su base stilistica a Giovanni Battista Volpato dalla critica e dallo scrivente. D'altro canto, la presente opera non è ragionevolmente ascrivibile al medesimo catalogo, motivo che invalida ulteriormente il riferimento al Bartoli (1793), il quale non menziona altro dipinto analogo al ritratto in questione. Fantelli (1985) collocava l’opera nell’ambito del gusto italo tedesco tra Adler e Fra Galgario, avvicinabile agli esiti di Nogari o Nazari. Purtroppo, le condizioni conservative del dipinto non permettevano ulteriori proposte e, tutt’oggi, rendono difficoltosa la ricerca. Allo stesso tempo, le vernici ossidate non celano del tutto la particolare resa degli incarnati, costruiti con un chiaroscuro delicato, né la qualità dell’impostazione del ritratto Silvestri, certamente non riferibile ad un pittore maldestro. Tali caratteristiche suggeriscono il nome del veneziano Gregorio Lazzarini (1655-1730), allievo, fra gli altri, di Girolamo Forabosco e a sua volta maestro di Giambattista Tiepolo. Tale peculiare resa luministica e della superficie della pelle, vaporosa e con effetti simili al pastello, ben si inscrive in un periodo antecedente l’inizio del XVIII secolo, come si può notare in opere note, come il celebre “Ritratto di Antonio Correr” della National Gallery di Londra (inv. NG3933; 1685 circa), o meno conosciute, come le “Quattro stagioni” di collezione privata veneziana (Sandro Sponza, “Per il catalogo di Gregorio Lazzarini”, in “Arte. Documento”, III, 1989, pp. 244-261: 246), oppure a lui attribuite con riserva, quale il “San Matteo Evangelista”, presso la chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Imer (TN) (Giuseppe Sava, “Per Gregorio Lazzarini: Quattro Evangelisti in “mezze figure””, in “Musica e figura”, 2011, pp. 173-186: 174). Anche la costruzione dei volti ricorda la sua produzione, tanto tipologicamente, quanto per la capacità di conferire vivezza all’effigiato rodigino, la cui gravitas viene veicolata anzitutto dallo sguardo: una peculiarità facilmente rintracciabile nel catalogo del maestro
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500730608
- NUMERO D'INVENTARIO 332
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Accademia dei Concordi
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0