Madonna in trono con Bambino e Santi

dipinto ca 1387 - ca 1400

Dipinto murale staccato, trasferito su tela dopo lo strappo dalla parete originaria. Al centro è la Madonna in trono col Bambino in piedi, che le solletica il mento. A destra sono S. Antonio Abate, riconoscibile dal libro e dalla campanella, e San Cristoforo in posizione frontale, col Bambino in spalla. A sinistra sono due santi cavalieri: Floriano, con l'attributo del fiore e della spada (oltre ad iscrizione superstite), e Giorgio. Lo stato di conservazione di quest'ultimo è particolarmente degradato, e ne resta quasi solo la preparazione. La materia, sicuramente in gran parte stesa a secco, è caduta in modo simile a quello già riscontrato in dipinti tardogotici che presentano caratteri simili, come la "Madonna e Santi" del campanile di S. Francesco, attribuita a Pietro Lianori

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
    intonaco/ pittura a secco
  • ATTRIBUZIONI Scannabecchi Lippo Detto Lippo Di Dalmasio (attribuito): ESECUZIONE
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Paolo Serafini (boskovitts 1975)
    Pietro Giovanni Delle Tovaglie (medica 1987)
    Giovanni Di Ottonello (medica 2003; Ferretti 2007)
  • LOCALIZZAZIONE Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La raffigurazione della Madonna in trono col Bambino in piedi che le solletica il mento ricalca un'iconografia non particolarmente diffusa nel contesto locale, ma certamente presente nella pittura del secondo Trecento, soprattutto in ambito toscano. Il prezioso dipinto venne pubblicato nel 1934 da Guido Zucchini (BIBH 10000227), riscoperto dallo studioso che era all’oscuro dei riferimenti all'opera contenuti nella guidistica cittadina (Marcello Oretti; Bolognini-Amorini 1841 che riportò l’iscrizione posta sotto le figure: “Lippus pinxit”) e nella letteratura per altro non solo locale (Cavalcaselle e Crowe 1887, confermarono la firma già segnalata da Bolognini-Amorini). Nel 1934 l’opera si trovava ancora nella sua originaria collocazione, ossia su di una parete del casino già di proprietà Giovannetti (Oretti 1760-1780), attiguo al campanile della chiesa S. Paolo di Ravone a Bologna, poco fuori porta S. Isaia (all’epoca di Zucchini il murale ricadeva invece nella proprietà Tagliavini). Zucchini ipotizzava che il dipinto facesse parte della decorazione della primitiva chiesa di S. Paolo, ormai perduta: l'attribuzione a Lippo di Dalmasio da lui proposta, si rifaceva al confronto con le testimonianze allora riferite al più noto e prolifico maestro bolognese di cultura tardogotica. Già si sono viste le particolarità iconografiche del dipinto: stilisticamente l'opera rivela evidenti toscanismi derivanti dalla prossimità di esecuzione con il periodo pistoiese di Lippo, accanto a ricordi di Tommaso da Modena. In figure come il S. Giorgio o la stessa Madonna trapela la cultura petroniana, intorno al Lianori e a Pietro di Giovanni dalle Tovaglie, pur con suggestioni legate ancora a maestri del tardo Trecento come Simone dei Crocifissi. Se riferibile a Lippo, potrebbe essere datato alla sua prima maturità, quando, intorno al momento di fondazione di S. Petronio egli collaborava col grande e poco noto Giovanni di Ottonello. Recentemente Boggi e Gibbs nella monografia su Lippo, confermando l'attribuzione al maestro, datano l’opera al nono decennio del Trecento, in particolare in coincidenza con uno dei due soggiorni bolognesi relativi alla prima metà del 1387 e al gennaio del 1388. Alla luce di queste indicazioni, si propone una cronologia a partire dal 1387 sino allo scadere del secolo, in coincidenza con l’attività dell’autore presso il cantiere di S. Petronio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800033315
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO Albonico
    2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Scannabecchi Lippo Detto Lippo Di Dalmasio (attribuito)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'