Madonna Annunciata
dipinto,
1718 - 1719
Stern Ignazio (attribuito)
1679-1698/ 1746-1748
l'Annunciata, vista di tre quarti verso sinistra di chi guarda, genuflessa ad inginocchiatoio, intenta a leggere protetta dall'alto dalla divina colomba. Entro ricca cornice scolpita in legno, a tabellone
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Stern Ignazio (attribuito)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Missiroli, Tommaso
- LUOGO DI CONSERVAZIONE chiesa di S. Onofrio
- INDIRIZZO Largo Antonio Calderoni, 7, Lugo (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE [scheda OA/ Corbara 1974]: "L'attribuzione avanzata da Rossi a favore del Missiroli è da respingere perché in alcun modo attinente e palesemente infondata". Le due tele con “L’Annunciazione”, disposte ai lati della “Comunione di Sant’Onofrio” di Tommaso Missiroli sull’altare maggiore, sono state attribuite a questi da M. Rossi (“Guida di Lugo”, 1925). Irene Graziani, basandosi su un documento d’archivio, le ha poi assegnate al pittore Biagio Boni: “E più adì 4 Giugno 1709 pagati al Sig. Biagio Boni Pittore per due pitture fatte per la Chiesa […] Adì 26 giugno 1709 spesi in due Once di colore oltramare per le Pitture dell’Annunciata et Angelo poste a canto all’Altare Magg.re scudi due e baiocchi ottanta” (in ASBo, Fondo demaniale, Corporazioni Religiose Soppresse, Compagnia dell’Ospedale di Sant’Onofrio, 2/8653, cc. 72r, 74v; cfr. I. Graziani, “Arte e Pietà a Lugo: l’Oratorio di Sant’Onofrio”, tesi di laurea, Università di Bologna, 1990-1991, pp. 61-62). Una paternità che è stata però riformulata da Giordano Viroli alla luce di altra documentazione e tenendo conto dell’analisi stilistica di Corbara (si vedano le sue note qui allegate, risalenti alla schedatura 1966 delle opere di Sant’Onofrio). Ha preso così forma un passaggio plausibile, vale a dire la coppia del Boni venne sostituita con quella presente. Difatti, Stern eseguì gratuitamente “due quadri piccoli” da porre “a canto al altare” per la Confraternita di Sant’Onofrio che tanto aveva apprezzato il ciclo dedicato alla vita del santo eremita appena concluso dal pittore bavarese (Viroli in “Non solo pietà”, pp. 182-184; Graziani 2017, p. 593 nota 31). Si trattò quindi di conferire al luogo più eminente della chiesa una maggiore coerenza stilistica o dotarlo di pitture evidentemente di qualità superiore
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800087324
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1974
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
2022
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0