Sacro Cuore di Maria; Fede; Speranza; Carità; Religione; angioletti; motivi decorativi vegetali; quattro Evangelisti

decorazione plastica,

La cupola è tutta decorata da angioletti in volo fra nuvole, ghirlande difiori, corone d'alloro con nastri ecc. intorno al Cuore di Maria Vergine (cui è dedicato l'oratorio). Inframmezzati ad essi vi sono medaglioni con figure femminili allegoriche: Fede, Speranza, Carità e Religione. Altri angioletti siedono sull'incorniciatura della cupola con le gambe nel vuoto ad effetto illusionistico; al di sotto corre una fascia decorativa con mascheroni alternati a teste d'ariete. Nei pennacchi sono i quattro Evangelisti (in terracotta imbiancata) su nuvole, ciascuno accompagnato dal proprio simbolo (aquila, leone alato, toro alato, angelo) e da angioletti

  • OGGETTO decorazione plastica
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura
    terracotta/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Sbravati Giuseppe (1743/ 1818)
  • LOCALIZZAZIONE Colorno (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione è assegnata a Giuseppe Sbravati dal Bertini (1973) sulla base di documenti della Computisteria borbonica in Archivio di Stato a Parma e ad un'indicazione dell'inedito diario del segretario del Principe MeliLupi di Soragna. Lo Sbravati, allievo del Boudard e probabilmente anche del Guyard, poi professore all'Accademia di Parma, è qui ad una delle sue prime prove di un certo impegno, e finora l'unica sicuramente attribuitagli.Data anche la giovane età (nel 1772 non aveva ancora 30 anni) è probabile che il lavoro gli sia stato affidato perchè l'allora insegnante all'Accademia, il Guyard, era altrove impegnato, e d'altro lato si individuano ancora molto presenti i maestri ai quali doveva aver guardato: da una parte il Petitot della sala grande del Palazzo Ducale di Colorno (effetti illusionistici, motivi vagamente "archeologici", grottesche ecc.), dall'altra, soprattutto per gli Evangelisti, alle decorazioni barocche dei fratelli Reti. Da questi lo Sbravati prende quel tono, in quest'epoca anomalo, che giustamente Riccomini (1977) definisce retorico, demodè, gesticolante e patetico. Tali elementi si legano invece, secondo Cirillo e Godi (1994) all'influsso dell'espressivo barocchetto di Giuliano Mozzani. Su questa strada lo Sbravati continuerà soprattuttonei suoi busti, nelle sue figure ecc, e lì troverà la propria individualità e autonomia, mentre in questa decorazione vi è ancora qualche incertezza, soprattutto un eccessivo ossequio delle regole e degli schemi vigenti. Nel lavoro intervenne in qualità di aiutante, a pochi giorni dalla consacrazione dell'oratorio, il padre Pietro, anch'egli scultore. Secondo quanto riferiscono Cirillo e Godi i gruppi dei pennacchi sono in terracotta, quindi realizzati con calma dall'artista e poi applicati alla parete; ad essisarebbe collegata una serie di pagamenti a fornaciari locali in data agosto 1772
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800130113
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE S36 (L. 145/92)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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