L'Estasi di S.Tersea. Santa Teresa d'Avila ha la visione dell'angelo che le trafigge il cuore con una freccia ardente

rilievo 1750 - 1750
Baratta Carlo (notizie Metà Sec. Xviii)
notizie metà sec. XVIII

Il bassorilievo rappresenta, nella parte destra, adagiata su nuvole abitate da teste di cherubini, la figura di S.Teresa con corona d'ottone sul capo mentre, in estasi, assiste all'arrivo di un angelo (sulla sinistra) contornato da raggi anch'essi di ottone. Nella parte alta gruppi di angioletti in volo

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
    Ottone
  • MISURE Altezza: 230
    Larghezza: 185
  • ATTRIBUZIONI Baratta Carlo (notizie Metà Sec. Xviii)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il bassorilievo proviene come l'altare (v. scheda n. 117) dalla demolita chiesa di S. Maria Bianca ed è in Duomo dal 1812. In un documento datato 30 gennaio 1750 si legge che "a Milano Carlo Baratta, scultore della Venerabile Fabbrica Metropolitana, in esecuzione della disposizione testamentaria della Marchesa Rosa Polini Pallavicini" aveva ricevuto "185 zecchini gigliati per due statue, una di S.Teresa e l'altra di un angelo di marmo di Gandoia con la nicchia di cotto 'tutta formata di Glorie che servono d'ornamento alle statue' " (Conventi e Confraternite XXIV, busta n. 11, presso ASPr e in P.P.Mendogni 1995, nota 21). La bella composizione che ha come fulcro la mistica esperienza della riformatrice carmelitana e che aggiungerà all'altare della famiglia Colla (in origine dedicato a S. Vicinio ed alla Natività, v. Visitatio Civitatae...p. 29) anche il titolo della Santa spagnola, conserva un lontano ricordo del turbamento spirituale e nello stesso tempo sensuale così ben espresso un secolo prima dal Bernini. L'angelo, come specificato in una nota manoscritta di Scarabelli alle 'Notizie' del Sanseverino, reggeva nella mano sinistra una freccia d'ottone (Sopr. BAS di Parma e Piacenza, ms. 119, fine del XVIII sec., c. 74) oggi scomparsa, ma di cui resta memoria nel gesto eloquente del suo braccio alzato. Il riquadro marmoreo risulta sempre menzionato nelle descrizioni dell'interno della chiesa delle Carmelitane Scalze fino alle soppressioni napoleoniche (A.Sanseverino, ms. 119, c. 74; Fondo Moreau de Saint Mery, Cass. XXV, 4, presso Biblioteca Palatina di Parma) come opera di un non identificato "carrarese" (Testi 1934, p. 127) o di un "ottimo scultore" seppur sconosciuto (Fondo Moreau..., Carmelitani Scalzi) ed andò a sostituire, proprio a metà del '700 (prima quindi di arrivare per volontà del Vescovo Caselli in cattedrale) un grande quadro del luganese Ludovico David rappresentante "Cristo resuscitato che incorona la Nostra Madre (S. Teresa)" (da un inventario del 1685, cit. in Mendogni 1995, p. 46), dipinto poi disperso. Scarse le notizie relative allo scultore che la realizzò: con molta probabilità egli è da ritenere come appartenente alla celebre e numerosa famiglia dei Baratta, scalpellini originari della zona di Massa e Carrara, ma operanti in diverse zone dell'Italia centro-settentrionale (v. voce "Baratta", in Diz. Biograf.degli Italiani, 1964, pp. 787-788).Oltre alla particolare traccia fornitaci dal citato pagamento del 30 gennaio, che lo vede figura di spicco nelle fabbrica del Duomo milanese, di Carlo Baratta segnaliamo, nella Collegiata di S.Lorenzo presso Montevarchi, all'altar maggiore un altro interessante e prezioso gruppo scultoreo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800134587
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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