Madonna in Gloria tra S. Fermo ed il Beato Giovanni da Parma. Madonna con Bambino in gloria con Santi
dipinto
ca 1671 - ca 1671
Al centro della tela, nella parte alta, fra una gloria di angeli e cherubini, adagiata su di un trono di nuvole, è rappresentata la Vergine con il Bambino tra le braccia. Nella parte bassa sul lato sinistro è riconoscibile S.F ermo, appoggiato ad una balaustra e con l'elmo ai suoi piedi; sul lato destro una figura di monaco, in ginocchio, rivestito da una tunica bianca e cotta nera: il Beato Giovanni da Parma. Sullo sfondo si apre un paesaggio
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
-
MISURE
Altezza: 300
Larghezza: 215
-
ATTRIBUZIONI
Desoubleay Michel Detto Michele Desubleo (1602/ 1676)
- LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Verso il 1709 Padre Zappata ricordava presso l'altare di S.Fermo una "tabulam S. Firmi Michael Desobleus" successivamente sostituita, attorno agli anni 1812-1813, da un "debole lavoro" di Antonio Pasini (scheda n. 591) rappresentante una "Deposizione nel sepolcro" (in Testi 1934, p. 107), tuttora visibile. Scarsa è stata la fortuna critica di questa interessante pala dell'artista fiammingo che, giunto a Roma con il fratellastro (dopo un primo alunnato in patria presso Abraham Jansseus), entrò, attorno al 1630, nella bottega di Guido Reni a Bologna finendo per trascorrere i suoi ultimi giorni proprio a Parma (cfr. Scarabelli Zunti, Documenti e memorie..., VI, cc. 86-92 r.). Del dipinto, infatti, confinato dapprima sulla parete di fianco alla scalinata sul lato destro entrando (collocazione ben visibile in due quadri identici di Guido Carmignani custoditi nelle collezioni Rondani e Bordi di Parma, in Cirillo-Godi, Per il Desubleo a Parma, in "Parma nell'arte", 1986, II, p. 46) e negli anni '40 del '900 spostato nella Cappella Bernieri, già Ardemani (prima cappella entrando a destra, sulla parete destra) luogo in cui è rimasto fino al restauro effettuato dal febbraio 2000 al novembre dello stesso anno, si erano perse completamente le tracce che lo legavano alla cappella di S. Fermo fino a quando nel 1986 gli studi hanno rintracciato una lettera scritta dal collezionista Giuseppe Stuard tra la fine del 1826 ed il primo semestre del 1827 ed inviata ad un certo Malpeli, cassiere del Comune di Parma e fortunato per il semplice motivo di possedere, nella sua collezione, una "bell'opera rappresentante la B.V: con il Bambino Gesù" proprio del Desubleo che mostrava guarda caso punti di contatto con quella dello stesso artista in duomo (in Cirillo-Godi 1986, p. 50). Dopo numerose divagazioni bibliografiche lo Stuard riporta l'importante indicazione presente nel libro di Padre M.F. Bordoni (Thesaurus Sanctae Ecclesia Parmensis ortus, Sanctorum et privilegiorum, Parma 1671, p. 99) riguardo il committente della nostra "icona S. Firmi cum suis ornamentis ab Excellentissimo Pictore D.Michaele Desobleo Flandr. pretio quinquaginta duplarum": il 25 gennaio 1672 il vescovo Carlo Nembrini aveva notificato al Capitolo dei Canonici il desiderio di fondare presso l'altare di S.Fermo in cattedrale una Confraternita dedicata al Santo (cfr. Allodi, Serie cronologica..., Parma 1856, II, p. 266): solo un anno prima, lo stesso Nembrini era riuscito a far arrivare da Roma le reliquie di S. Fermo (poste nell'urna in marmo nero, vedi scheda n. 590) e, proprio per quell'occasione, aveva incaricato Desubleo di dipingere il quadro con la Madonna in gloria fra il Beato Giovanni da Parma e S.Fermo (e non il S.Miniato riconosciuto dal Santangelo, in Inventario..., 1934, p. 23), Nella Galleria Nazionale di Parma è custodito un "Busto dell'Abate Giovanni da Parma" (riprodotto in Galleria Nazionale di Parma. Il Seicento, Milano 1999, scheda a cura di D.Benati, p. 77) attribuito giustamente al Desubleo: la piccola tela (pervenuta in Galleria dalla Collezione Boscoli, collezione nella quale ancora il Campori la ricordava come pendant di un'altra teletta con uno studio di "un S.Fermo armato con un manto cremisino di dietro le spalle", in Inventari.., Modena 1870, p. 400; oggi lo studio è in collezione privata bergamasca), dall'alta qualità pittorica, riproduce il volto del Beato Giovanni primo Canonico della cattedrale e primo abate di S.Giovanni Evangelista, proprio come compare nel quadro del duomo. La "Madonna in gloria fra i SS. Fermo e Giovanni da Parma", importante testimonianza dell'ultima maniera del pittore fiammingo-bolognese, dopo aver ritrovato il suo reale passato, anche grazie al recente restauro, può finalmente ristabilire i rapporti compositivi, specie nella parte alta, con la pala dello stesso artista in S.Maria dei Carmelitani Scalzi a Venezia (in R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, Milano 1981, I, pp. 236-237; II, fig. 762) o riportare alla memoria, nella figura di S.Fermo, le fattezze (anche se in controparte) del S. Floriano tratte dalla "Pietà dei Mendicanti" del maestro Guido Reni o ancora citare un suo brano di devozione nel Beato Giovanni da Parma traendolo dalla sua "Visione di S. Agostino", oggi per concessione della Pinacoteca in deposito temporaneo nella chiesa agostiniana di S. Giacomo a Bologna. Il quadro originariamente posto nella Cappella di S. Fermo (transetto superiore sinistro, abside destra, scheda n. 590); venne sostituito (post 1812, come vuole il Donati forse nel 1815) con la tela, ancor oggi visibile, di Antonio Pasini (scheda n. 591) e quindi relegato in un primo tempo sulla parete di fianco alla scalinata sul lato destro entrando, e successivamente nella Cappella Bernieri, luogo in cui è rimasto fino al recente restauro. Ora è custodito in Palazzo Vescovile, deposito, quest'ultimo, che sembra essere la sua collocazione definitiva
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800142417
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0