Ritratto del Cardinale Bandino Panciatichi

dipinto, 1690 - 1699

A tre quarti di figura, in abito cardinalizio, con mantellina e zucchetto rossi; ha nella destra il cappello rosso; è presso un tavolo con panno giallo; fondo scuro con tendaggio rosso. Entro profilo ligneo che trattiene la tela

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 126 cm
    Larghezza: 95 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Modenese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collegio S. Carlo
  • INDIRIZZO Via S. Carlo, 5, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nato a Firenze il 10 giugno 1629 da una nobile famiglia pistoiese, Bandino Panciatichi entrò nel Collegio S. Carlo di Modena nel 1640. Addottoratosi in legge nello studio di Pisa, si trasferì a Roma al seguito del cardinale Giulio Rospigliosi (il futuro Clemente IX), suo concittadino e parente, ed esercitò l’avvocatura. Abbracciato lo stato ecclesiastico nel 1667, fu subito nominato secondo collaterale della Curia Romana e, nel 1668, luogotenente di monsignor Acciaiuoli, auditore della camera apostolica. Si dimise sotto il pontificato di Clemente X (1670-1676) e ritornò a Firenze. Richiamato a Roma da Innocenzo XI nel 1678, ricoprì parecchi uffici e fu nominato segretario della Congregazione dei Vescovi. Durante il pontificato di Alessandro VII, nel 1689, fu nominato datario e patriarca di Gerusalemme con dispensa per non aver ancora ricevuto gli ordini superiori, e, poco dopo, nominato assistente al trono pontificio. Nell’anno successivo fu creato cardinale prete nel concistoro del 13 febbraio 1690, il 10 aprile successivo ricevette la sacra porpora e il titolo di S. Tommaso in Parione. Confermato come pro-datario dal nuovo papa Innocenzo XII il 14 luglio 1691, scelse il titolo di S. Pancrazio l'8 agosto 1691. Fu camerlengo del sacro collegio dei cardinali dal 1699 al 3 febbraio del 1700. Alla morte di Innocenzo XII fu proposto in conclave al pontificato, ma non fu innalzato al soglio pontificio, forse per la sua vicinanza a Cosimo III granduca di Toscana. Declinò, a causa dell'età avanzata, il segretariato di Stato offertogli da papa Clemente XI. Fu prefetto del S. C. del Concilio di Trento dal 4 dicembre 1700 fino alla sua morte; il 19 febbraio del 1710 passò al titolo di S. Prassede. Morì a Roma, quasi novantenne, il 21 aprile del 1718 nella sua residenza romana a Palazzo Bolognetti. Fu esposto e sepolto di fronte all'altare principale della chiesa di S. Pancrazio a Roma e, in seguito, fu trasferito a Firenze e sepolto nella tomba di famiglia nella chiesa di S. Maria Novella. Il suo ritratto, di buona mano benché anonima, è databile alla fine del XVII secolo; la schedatura del 1975 ne datava l'esecuzione al XVIII secolo. La scritta sul tavolo è forse posteriore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438677
  • NUMERO D'INVENTARIO 0219
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI sul tavolo - S. E. Panciatichi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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