adorazione dei pastori

dipinto, 1670 - 1680

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Mehus Livio (1627/ 1691)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, stando all'inventario del 1890, faceva parte di un gruppo di "ventisei tra tele e stampe colorite, tutte sfondate e alcune quasi totalmente perdute, entro cornici guaste e di nessun interesse", che vennero consegnate in data 19 luglio 1909 dal Demanio alla Direzione delle Gallerie. La tela è forse identificabile con quella che nel verbale della consegna risulta provenire dalla Villa di Castello col numero d'inventario 199, e che viene così descritta: "Un quadro in tela raffigurante il S. Presepio. Cornice sagomata e interamente dorata. La tela è sfondata al centro ed ai due lati" (cfr. Verbale di consegna dal Demanio alla direzione delle R.R. Gallerie dei quadri entro descritti di proprietà dello Stato deperiti - 19 luglio -, contenuto nel fascicolo Archivio arte 830, conservato presso l'Ufficio Catalogo della Sovrintendenza di Firenze). L'identificazione è tuttavia incerta in quanto il dipinto descritto al 199 ha misure inferiori (69X84) a quelle della tela in esame (73.3X88); inoltre nell'inventario suddetto si legge il rimando al n. 310 del precedente inventario, ma nè il n. 199 nè il n. 310 si trovano sul retro del dipinto (cfr. scheda Pagliarulo 1989). Una maggiore conoscenza dell'attività di Livio Mehus permette oggi (aggiornamento 2007) di considerare il dipinto, conservato nei depositi della Palatina, un autografo dell'artista, replica di un altro di uguale soggetto conservato nella collezione Giraldi a Firenze. E un tipico esempio della pittura del Mehus tra settimo e ottavo decennio del Seicento, quando l'artista appare influenzato dalla pittura veneta e rubensiana secondo gli stimoli della coeva pittura barocca, e mostra una ripresa di tematiche sentimentali e luministiche correggesche anch'esse in linea con la cultura figurativa contemporanea. Il dipinto è siglato dal monogramma intrecciato LMS sulla mangiatoia. Gli studi del Chiarini hanno evidenziato che si tratta del dipinto ricordato come un Presepio negli inventari dell'inizio del Settecento della collezione del Gran Principe Ferdinando, nella quale si trovava a pendant con il Riposo durante la fuga in Egitto (Castello 481)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900034866
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 3430
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • ISCRIZIONI sul telaio su cartellino incollato - Inv. 1890 n. 3430 - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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