Storie di San Paolo

dipinto 1620 - 1629

Al centro della volta, entro una cornice esagonale è ritratto San Paolo, con libro delle epistole e la spada, mentre disposti a croce si osservano quattro episodi legati alla sua storia, tra loro separati da quattro vasi con fiori con fondi oro mosaicati, a partire da sopra l’altare centrale sono: San Paolo predica ai gentili, con la scritta “Qui persequebatur, nunc evangelizzat”; San Paolo e Barnaba a Listri in atto di dissuadere i sacerdoti e i pagani che li ritenevano dei e la scritta “Viri, quid haec fecitis? Et nos mortales sumus”; il Miracolo di San Paolo a Malta, dove il santo fu morso da una vipera mentre si scaldava a un fuoco di fascine con la scritta “Serpentes evomunt virus. Verus Deus agnoscitur”; la Fustigazione di San Paolo con la scritta “Qui insaniebam in Christum, nunc patior pro Christo”. Nei pennacchi della volta sono infine ritratte figure allegoriche femminili, con fondi oro mosaicati, raffiguranti virtù personali del Santo: l’Eloquenza, una donna con un favo di api; la Costanza, una donna con una palma; l’Umiltà, una donna che soggioga un aquila e l’Innocenza, una donna affiancata da belve

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
    Stucco
  • ATTRIBUZIONI Mannozzi Giovanni Detto Giovanni Da San Giovanni (1592/1636)
  • LOCALIZZAZIONE Volterra (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella Inghirami, sita nella testata del transetto sinistro, nota anche come cappella di San Paolo, fu fatta costruire a partire dal 1607 per volontà di Jacopo Inghirami, Ammiraglio delle Galee dei Cavalieri di Santo Stefano, detto “il flagello dei Turchi” per le vittorie riportate sui nemici. L’intero ciclo è incentrato sulla vita di San Paolo, quale testimone e divulgatore, soldato di quella fede cristiana che l’Ammiraglio pretendeva di difendere con le armi contro gli infedeli. Il disegno dell’architettura è attribuito ad Alessandro Pieroni, mentre il disegno della volta in stucco si deve a Giovanni Caccini ed è eseguito da Pompilio Boldini e da Ludovico Chiappini. Gli affreschi della volta vengono attribuiti a Giovanni Mannozzi da San Giovanni che li avrebbe eseguiti tra il 1620 e il 1621; mentre le tele sono opera di Domenico Zampieri detto Domenichino l’opera dell’altare, di Matteo Rosselli la tela della parete sinistra e infine quella della parete destra di Francesco Curradi. L’intero ciclo è incentrato sulla vita di San Paolo, a cui la cappella è intitolata. L’altare di stile vasariano è costruito con marmi policromi, perfettamente in armonia con il resto della cappella nella quale predomina l'uso di questo pregiato materiale. Lo stemma che compare sui basamenti è quello della famiglia Inghirami che ha il patronato sulla cappella
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900146911-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ISCRIZIONI sul riquadro con San Paolo e l'Areopago - Qui persequebatur, nunc evangelizzat -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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