Congedo di San Paolo a Damasco. Storie di San Paolo

dipinto 1626 - 1626

In primo piano San Paolo riceve dalle mani del sommo sacerdote l'incarico di recarsi a Damasco; sullo sfondo il cortile di un edificio affollato di soldati armati di lance. Ricchezza di valori cromatici ed eccezionale verismo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Rosselli Matteo (1578/ 1650)
  • LOCALIZZAZIONE Volterra (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella Inghirami, sita nella testata del transetto sinistro, nota anche come cappella di San Paolo, fu fatta costruire a partire dal 1607 per volontà di Jacopo Inghirami, Ammiraglio delle Galee dei Cavalieri di Santo Stefano, detto “il flagello dei Turchi” per le vittorie riportate sui nemici. L’intero ciclo è incentrato sulla vita di San Paolo, quale testimone e divulgatore, soldato di quella fede cristiana che l’Ammiraglio pretendeva di difendere con le armi contro gli infedeli. Il disegno dell’architettura è attribuito ad Alessandro Pieroni, mentre il disegno della volta a stucco si deve a Giovanni Caccini ed è in parte eseguito dal senese Pompilio Boldini e dell’altro allo stuccatore senese Ludovico Chiappini. Gli affreschi della volta vengono attribuiti a Giovanni Mannozzi da San Giovanni che li avrebbe eseguiti tra il 1620 e il 1621; mentre le tele sono opera di Domenico Zampieri detto Domenichino l’opera dell’altare, di Matteo Rosselli la tela della parete sinistra e infine quella della parete destra di Francesco Curradi. L’intero ciclo è incentrato sulla vita di San Paolo, a cui la cappella è intitolata. La tela si ispira al primo e al secondo versetto del IX capitolo degli Atti degli Apostoli e conserva un'antica attribuzione a Matteo Rosselli. Solo il Leoncini riferì erroneamente l'opera a Giovan Paolo Rossetti, datandola al 1620, ipotesi smentita dalla data di morte del pittore che risale al 1583. I documenti pubblicati dal Cavallini confermano che l'opera fu eseguita tra il 1626 e il 1627 da Matteo Rosselli, è presente inoltre la data in calce sulla tela. La scelta del rinomato interprete fiorentino di un linguaggio riformato classicheggiante e caratterizzato da soluzioni monumentali, ricco di esperienze romane e veneziane, attesta come la committenza, anche dopo la morte dell’Ammiraglio Inghirami, ossia il fratello Agostino e Fra Francesco dell’Antella, sia orientata ad avvalersi degli artisti di maggior fama
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900146914
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2010
    2024
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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