Veduta del porto di Livorno

dipinto 1765 - 1771

Sulla sinistra si para compatto tutto il fronte delle case e, alla fine del punto di fuga prospettico, ecco affacciarsi da dietro il molo gli ordinati alberi dei velieri nascosti alla nostra vista. In primo piano vari personaggi affaccendati attorno alle barchette da carico e trasporto, ci sono anche due figurine orientali, in palandrana rossa e azzurra, con i caratteristici turbanti bianchi, che stanno probabilmente entrando in città e passano dal piccolo gabelliere portuale. Altre persone sono affacciate alla finestra nelle case che appaiono sul bastione di ingresso alla città

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA scagliola/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Cianchi Giuseppe (notizie 1765-1771 Ca): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opificio delle Pietre Dure
  • LOCALIZZAZIONE Opificio delle Pietre Dure
  • INDIRIZZO Via degli Alfani, 78, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro fa parte di una serie di quattro scagliole, già presente nelle Raccolte di Palazzo Pitti. In questo stesso luogo è conservata una “Grande veduta della città e porto di Livorno” firmata dal livornese Giuseppe Cianchi (Inv. Oggetti d’Arte, n.1186), che, per stile e composizione, è molto affine alle marine presenti presso l’Opificio, marine che quindi possono assegnarsi con una certa sicurezza all’artista livornese, contrariamente ad un giudizio critico di qualche anno fa che assegnava queste opere ai fratelli Terreni. Come già riferito il nome del Cianchi resta tuttora alquanto oscuro, anche perché la trattatistica d’arte sulla scagliola, in quel periodo, concentrò le sue attenzioni al solo Enrico Hugford, es alla sua cerchia più immediata. Solo in tempi più recenti si è sviluppata l’idea di una cospiqua ed interessante presenza della scagliola livornese, autonoma e addirittura precedente a quella fiorentina, di cui il Cianchi sarebbe un degno rappresentante: egli compie nelle sue composizioni, una operazione esattamente contraria a quella perseguita dal più famoso Hugford (che tendeva ad elevare la scagliola ai livelli imitativi e naturalistici della pittura), conservando invece alla pietra tutte le sue caratteristiche seghettature, sfumature, andamenti plastici naturali. Caratteristiche rilevabili anche in questo quadro, tutto composto su strutture rigidamente geometriche, in cui le varie figurne, affatto plasticamente articolate, conferiscono alla scena, un sapore ingenuo e leggermente surreale. I dati dominanti di questa composizione nitida, ordinata, quasi meticolosa, sono il rosa salmone e l’azzurro grigio, gamme cromatiche che conferiscono alle architetture rigidamente geometriche, alle figurette scarsamente articolate, un piacevole sapore di composizione primitiva e infantile
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900170269
  • NUMERO D'INVENTARIO sn
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Opificio delle Pietre Dure
  • ENTE SCHEDATORE Opificio delle Pietre Dure
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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