Paesaggio

formella 1608 - 1608

Formella rettangolare eseguita in commesso di pietre dure raffigurante un paesaggio collinare piuttosto articolato. In primo piano fiori, animaletti e, sul crinale della prima collina, una chiesa, cipressi, altre costruzioni ed alcune figurette di contadini, un eremita. Nella vallata retrostante altre case, una torre circolare, alberi. Le colline arrivano quasi alla sommità dello spazio consentito, cosicché al cielo azzurro è riservato ben poco spazio. Prevalgono i toni gialli e verde scuro, punteggiati dal bianco delle costruzioni e del verde tenero e squillante della vegetazione

  • OGGETTO formella
  • MATERIA E TECNICA pietra dura/ intarsio
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Granducale
  • ATTRIBUZIONI Barbatelli Bernardino Detto Poccetti (1548/ 1612): disegnatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opificio delle Pietre Dure
  • LOCALIZZAZIONE Opificio delle Pietre Dure
  • INDIRIZZO Via degli Alfani, 78, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo paesaggio, insieme ad altre formelle di analogo soggetto ed altre con Scene dal Vecchio Testamento, provengono tutte da un grandioso ciborio seicentesco destinato alla Cappella dei Principi e mai posto in opera. Rimasto inutilizzato presso la Galleria dei Lavori fu poi smantellato nel 1780 su iniziativa del Granduca Pietro Leopoldo, che destinò alcuni pezzi ai nuovi altari della Cappella Palatina, della Cappella del Poggio Imperiale, della basilica di S. Lorenzo. Altre parti rimasero presso la Galleria dei Lavori e, tra la fine del ‘700 e gli inizi dell’800, furono reimpiegate per lavori di particolare prestigio. Per quanto riguarda più direttamente questa formella, sappiamo che, nel primo decennio del secolo XVII, fu chiamato a collaborare ai lavori in commesso per la Cappella dei Principi anche Bernardino Poccetti (1548-1612), uno degli esponenti più creativi del manierismo fiorentino che,tra l’altro, forniva il disegno di due paesaggi quasi sicuramente identificabili con questo in esame ed uno analogo, sempre conservato presso l’Opificio. Da alcuni documenti di archivio si ricava infatti che il 5 novembre 1607 vennero affidati alla lavorazione di certo Gaspero Salina milanese “due paesini in diaspro di Sicilia in conformità a 2 disegni fatti Bernardino Poccetti per servitio della panchetta del ciborio della Cappella” (A.S.F., G.M. filza 245, c. 45). Ancora più dettagliato è il conto rimesso da Camillo di Ottaviano e approvato il 4 settembre 1608 da Matteo Nigetti in cui si fa una precisa descrizione del paesaggio in esame, citando alberi, fiori, animali (A.S.F., G.M. filza 285, ms. 6, c. 503). Il Poccetti ci offre qui una visione inedita delle sue capacità creative, eludendo la sofisticata eleganza tardomanieristica che gli è propria. Forse slegato dai condizionamenti di un’opera ufficiale ed illustre, scopre qui una vena freschissima e quasi ingenua da attribuirsi ad un più gioviale approccio con la realtà nei suoi aspetti più quotidiani. Infine da notare la sensibilità, che potremmo già definire pre-barocca, per cui le pietre maggiormente usate, il diaspro lineato di Sicilia e il lapislazzuli di Persia, non sembrano seguire un disegno predeterminato ma crearlo esse stesse
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900170529
  • NUMERO D'INVENTARIO 463
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Opificio delle Pietre Dure
  • ENTE SCHEDATORE Opificio delle Pietre Dure
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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