Madonna della Misericordia e decorazioni floreali
Capitoli coperti in asse (su cui in origine era applicato del velluto rosso, ora scomparso). Codice membranaceo, scrittura corsiva dì diciannove righe per pagina, carte 80. A c. 3 r. miniatura con figure e fregi che incorniciano la pagina; in alto, e nlla decorazione orizzontale lo stemma circolare della Compagnia fiancheggiato da due angiolini, stemma che si ripete entro ovali, lungo la decorazione verticale. In basso entro un medeglione sorretto da angiolini, vi è raffigurato San Tobia che seppellisce un morto con fondo di paesaggio; in alto lettera capitale miniata, con la Vergine della Misericordia che accoglie sotto il suo manto una quantità di fedeli. Al principio di ogni capitolo vi è una lettera iniziale dorata, con fregi miniati in rosso, blu e verde. Reca l'approvazione dei Capitani della Misericordia del 1502, 1508 e 1522 e quella del Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Firenze del 29 gennaio 1522/ 1523, ma è datato 1501 nel IV capitolo, c. 10 v
- OGGETTO miniatura
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MATERIA E TECNICA
pergamena/ pittura a tempera
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ATTRIBUZIONI
Vante Di Gabriello (cerchia)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I due libri, questo e quello della scheda precedente (cfr. 09/ 00186946), sono precisamente descritti nell'Inventarìo della Compagnìa della Misericordia del 1514 e in quello del 1 marzo 1516- 1517. In particolare questo era il 'forrnito d'ariento'e stava custodito in un sacchetto di damasco rosso. Gli inventari successivi non forniscono ulteorìorì precisazioni al riguardo la miniatura, ma nel 1769 viene descritta perfettamente la legatura "di velluto rosso con l'immagine dei Santi protettori ornati di contorno d'argento sodo, con sue borchie e contornate da fibbie d'argento sodo, quale sta nell'armadio del nostro cancelliere", la stessa che passerà ai nuovi capitoli nel 1575. La letteratura storica,a cominciare dal RIcha (1758), parla genericamente degli antichi capitoli della Misericordia, così pure il Landinì (1779) ed anche nell'edizione riveduta dal Pillori (1843-45), non si aggiungono pRecisazioni a riguardo. Qualche nuova notizia si trae dal Morini (1931) che precisa, nel 1940, la corretta datazione del codice al 1501. Il Torricelli (1940) confonde le cose pensando che ì capitoli del 1501 siano diversi da quelli del 1522 (in realtà la seconda data corrisponde solo ad un aggiornamento e revisione degli stessi). Non mi risulta che la miniatura sia stata prima d'ora attribuita. E', a nostro parere, da ritenersi del famoso miniatore Attavante (Vante di Gabriello di Vante Attavanti) di cui parla molto Vasati (Vite, III, ed. 1878, pp. 231-235) e sulla cui attività si rimanda agli studi del Milanesi (Milanesi, Di Attavante degli Attavanti, miniatore in "Miscellanea storica della Valdelsa", I, p. 60; Nuove indagini con documenti inediti per servire alla Storia della miniatura italiana, in Vasari, ed. Le Monnier, 1850, pp. 174-175, 199-200, 206, 333; Nuovi documenti per la storia dell'Arte toscana dal XII al XV secolo, Firenze, 1901; pp. 164-166; D'Ancona, La miniatura fiorentina, I, pp. 89-102, II, pp. 701-807, nn. 1431-1599; Levi d'Ancona, Miniature e Miniatori a Firenze dal XIV al XVI secolo, documenti per la storia della Miniatura, Firenze, 1965 pp. 254-259). Si confronti i nostri capitoli con il graduale S, n. 14 del Duomo di Firenze (ora all'Opera del Duomo) pagato ad Attavante nel 1508, specie la miniatura con il Martirio di Sant'Andrea (c.5v.) o anche i libri per Mattia Corvino datati dal 1483 al 1481, o ancora e, particolarmente il Cod. Urb. 112, (Roma, Biblioteca Vaticana) e i Capitolì della Compagnia di San Sebastiano (Firenze, Laurenziana, Ash. 971, da lui disegnati, ma opera di collaborazione). Cì sono alcuni elementi caratterizzanti l'opera di Attavante presentì nella nostra miniatura. A cominciare dall'impaginazione solo in parte comune a Monte di Giovanni del Fora e al fratello Gherardo- delimitata da una cornice con fiori dai petali carnosi e arricciati alternati a girali e perline dorate; l'uso del paesaggio sul fondo delle scene che dà respiro e ambienta i personaggi in modo moderno e comune a tanta pittura fiorentina peruginesca; il modo di toccare velocemente barbe, capelli, occhi, nasi, bocche; il disegno libero che definisce i corpi contornandoli, sono tutti dati stilistici presenti nella nostra miniatura e nelle altre del pittore. Si veda in particolare il quasi contemporaneo Cod. urb. Latino 112 (Roma, Biblioteca Vaticana) datato 1479 e vi si ritroveranno quasi tutte queste qualità pittoriche. Particolare alla pittura di Attivante in quegli anni, è anche l'uso dei cherubini nudi a sostenere medaglioni, derivatogli dalla plastica donatelliana e michelozziana e molto diffusa nel nord Italia, dove il pittore dovette lavorare; putti presenti anche nel Cod. Urb. Lat. 112 che nei nostri capitoli che, se pur con minor ricchezza di ornati ci appaiono della stessa mano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900186947
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- ISCRIZIONI sulgi stemmi - F. M - lettere capitali -
- STEMMI sullo scudo - corporativo - Stemma - Arciconfraternita della Misericordia - 4 - vedi foto
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0