San Pietro

dipinto 1370 - 1370

Tavola cuspidata raffigurante al centro l'apostolo Pietro

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ doratura
    tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Jacopo Di Cione Detto Orcagna (notizie 1365/ Ante 1400)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Maestro Della Santa Cecilia, Bottega
    Andrea Orcagna
    Nardo di Cione
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Deposito diocesano di Santo Stefano al Ponte
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa dei SS. Stefano e Cecilia al Ponte
  • INDIRIZZO Piazza Santo Stefano, 5, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto era registrato nel 1862 da Carlo Pini, senza nessuna attribuzione, in pendant con l'altra tavola di Santo Stefano al Ponte raffigurante S. Pietro martire (Chiesa di S. Stefano - Inventario degli oggetti d'arte n. 24) . Il Matteini nel 1878 avanzò la prima attribuzione alla scuola di Giotto. Nel 1905 il Suida pensò di assegnarlo alla bottega del Maestro della Santa Cecilia, mentre il Siren lo riferiva ad Andrea Orcagna sostenendo insieme ad altri studiosi un opportuno ricongiungimento della tavola con i tre santi della National Gallery di Londra dello stesso pittore. Il Van Marle nel 1924 lo attribuiva ad un compagno dell'Orcagna da identificarsi forse con Andrea di Cione. Fu esposto alla mostra del Tesoro di Firenze sacra come opera del secolo XV. Il primo a proporre il nome di Jacopo di Cione fu Richard Offner nel 1933, seguito da altri studiosi. Di opinione diversa fu invece Berenson (1936), che lo assegnò a Nardo di Cione. La critica successiva ha accettato l'attribuizione a Jacopo di Cione, ad eccezione dei Paatz (1953), che ripropongono il nome del Maestro della Santa Cecilia. Nel 1975 Boskovits colloca il dipinto fra il 1370 e il 1375. Jacopo di Cione era collaboratore e fratello di Andrea e Nardo di Cione, ed è ricordato dal 1365 ma probabilmente era attivo già da un decennio, lavorando nell'orbita dei fratelli e del Maestro del San Lucchese. Secondo Boskovits la produzione di Jacopo comprende anche altre opere già riunite sotto i nomi del Maestro dell'Annunciazione di Prato e del Maestro dell'Infanzia. In questa tavola l'apostolo Pietro è raffigurato frontalmente a figura intera e indossa una lunga veste verde dai panneggi frastagliati che ricadono sul pavimento e sulla quale è un mantello di colore giallo foderato in rosso appoggiato sulla spalla sinistra e avvolto sui fianchi passando sotto il braccio destro che sostiene la chiave; la mano sinistra rivolta verso il basso reca il libro, altro attributo iconografico del santo. Nella parte inferiore del dipinto si notano due stemmi gentilizi presumibilmente relativi alla committenza, ma di difficile lettura. Sul fondo oro è impresso il nimbo a fasce concentriche decorate a motivi geometrici simili a quelli impressi lungo il perimetro esterno della tavola
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194881
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI in basso, ai piedi del santo - QUESTA TAVOLA A FATTA FAR L'ANIMA DI MONNA TESSA FIGLIUOLA - caratteri gotici -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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