tunicella - manifattura toscana (prima metà sec. XVII)
Tunicella viola con scollo a barca e brevi aperture laterali chiuse da fiocchi in seta azzurra; maniche chiuse che si ristringono alle estremità, profili laterali svasati e bordo inferiore leggermente curvo. Cuciture orizzontali simmetriche su entrambe le facce, nei laterali all'altezza dell'incavo maniche e verticali sotto i galloni che definiscono le bruste. Le estremità delle maniche sono profilate da gallone, leggermente diverso per filati e motivi decorativi da quello principale. Frangia in cordoncino di seta giallo e viola nei profili laterali e nel bordo inferiore. Fodera in tela di lino azzurro-verdastro stinto con unica cucitura di giunzione vertica le su entrambe le facce in corrispondenza del gallone che profila le bruste. Due sottili strisce di completamento sono inserite alle estremità delle maniche; punti ad ago ancorano il gallone al tessuto, con punti obliqui che congiungono i laterali alle bruste
- OGGETTO tunicella
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MATERIA E TECNICA
LINO
SETA
- AMBITO CULTURALE Manifattura Toscana
- LOCALIZZAZIONE Volterra (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Particolare significato assumono, per la datazione del tessuto, il tipo di ornamentazione, nonchè l'aspetto formale del parato (taglio delle maniche). Per quanto riguarda il primo punto, l'impiego di un gallone bicromo inserito a contrasto di colore risponde ad un criterio estetico diffuso agli inizi del '600 ultimo residuo della ricchezza cromatica che aveva caratterizzato le vesti liturgiche durante il XV e XVI secolo. Questo tipo di guarnizione, visibile nella versione "a spinetta " su altri parati volterrani ascrivibili allo stesso periodo, è attestato negli inventari della cattedrale datati 1608, 1616. Per quanto riguarda l'aspetto formale, il taglio obliquo delle maniche è riconducibile all'antica distinzione fra dalmatica e tunicella, espressiva della differenziazione gerarchica fra diacono e suddiacono, perdutasi in epoca moderna con il progressivo uniformarsi delle due vesti. Questi dati, unitamente al colore azzurro-violaceo del parato, insolito in epoca post-tridentina, ma ricorrente nella documentazione inventariale cinquecentesca, consentono di ipotizzare per il tessuto un produzione circoscritta alla prima metà del '600. La qualità non particolarmente pregiata della stoffa (in trama è impiegato cascame di seta) e la tintura scarsamente uniforme fanno supporre che l'elaborazione della stoffa sia di ambito toscano (A. P. C. V. "Liber omnium rerum mobilium et immobilium Sacristiae cathedralis ecclesiae volaterranae" (1521-1608) Inventario datato 1521)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900211640
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0