piviale - manifattura italiana (metà sec. XIX)
Piviale giallo-oro di grandi dimensioni, dato dalla giunzione di quattro teli e due inserzioni di completamento alle estremità laterali. Il cappuccio, con bordo stondato in basso, è interamente profilato da gallone, con frangia in filato metallico dorato lungo il margine curvo. Fodera in tela di lino cerato rosa-arancio e controfodera interna. Il cappuccio è cucito al piviale lungo il gallone che delimita lo stolone con grossolani punti obliqui. Il bordo curvo del parato è profilato da piccolo gallone e frangia in filato metallico dorato. Fodera in tela di lino cerato-cipria con frammenti di vario tipo di cui sette in taffetas giallo-oro e beige dorato, e tre in diagonale di cotone giallo inseriti in alto, in corrispondenza dello stolone. Quest'ultimo ha controfodera in tela di canapa grezza. Fermatura, profilata da gallone su tre lati, ha fodera in taffetas giallo-oro e rigido supporto interno in tela di canapa grezza. E' corredata di due ganci "maschio" in metallo cui corrispondono, sul lato opposto del bordo dritto, due anelli anch'essi in metallo
- OGGETTO piviale
-
MATERIA E TECNICA
canapa
filo metallico
LINO
SETA
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
- LOCALIZZAZIONE Volterra (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tipo di tessuto che realizza il piviale, menzionato dagli inventari della Cattedrale come "teletta", "lama", "lametta" d'oro o d'argento, con lessico cioè che varia nel tempo in considerazione della moda o forse anche nei periodi più antichi di differenziazioni tecnico-qualitative che a noi sfuggono, ma che al contrario dovevano essere ben note ai compilatori dei documenti, compare nel patrimonio tessile volterrano tra la fine del '500 e gli inizi del '600, perlopiù impiegato per vesti destinate alle celebrazioni solenni (pianete con stemma, mitre, borse). La sua attestazione e il suo prestigio trovano conferma nella documentazione inventariale dei secoli successivi, pervenendo ad un incremento considerevole sul finire dell'episcopato Incontri, intorno alla metà dell'Ottocento. Il tessuto in esame, per i filati impiegati, il loro colore (beige dorato e rame) che tende a riprodurre l'effetto dell'oro, la consistenza della stoffa, il tipo ed i filati di frange e galloni apposti sul parato, è ascrivibile alla metà circa del sec. XIX ( A. P. C. V. "Liber omnium rerum mobilium et immobilium Sacristiae cathedralis ecclesiae volaterranae" (1521-1608), inventari datati: 1 521, s.d., 1539, s.d. , 1572, 1589, 1608, 1616. A. P. C. V. volume privo di indicazioni, inventari datati: 1780; 1788, s.d. , 1803, 1807, 1815, 1826, 1 838, 1849, 1855, 1859, 1881, 1889. A. P. C. V. Inventario attivo 1906)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900211654
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0