Sconfitta di Massenzio. Sconfitta di Massenzio

dipinto affresco, post 1435 - ante 1440

Affresco staccato

  • OGGETTO dipinto affresco
  • MATERIA E TECNICA intonaco staccato/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 310 cm
    Larghezza: 250 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Aretino
  • ATTRIBUZIONI Parri Di Spinello (attribuito): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Museo nazionale d'arte medievale e moderna
  • INDIRIZZO via San Lorentino, 8, Arezzo (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco faceva probabilmente parte di un ciclo di cui oggi non si hanno più notizie; è stato ritrovato presso la Badia delle Sante Flora e Lucilla di Arezzo, gravemente danneggiato dai bombardamenti avvenuti durante la seconda guerra mondiale (che avevano quasi del tutto distrutto il chiostro del convento benedettino, poi ricostruito, da dove probabilmente proveniva l'opera). Questo affresco rappresenta un'eccezione nell'attività pittorica di Parri, le cui opere sono solitamente caratterizzare da una spiccata vivacità nei colori. Sia nella composizione, che nell'esecuzione delle figure, è evidente il richiamo agli affreschi con le "Storie di Alessandro III", eseguiti dal padre Spinello, insieme al figlio, nella sala di Balia del palazzo pubblico di Siena nel 1407 (Maetzke, 1987); in particolare si nota una certa vicinanza con la scena della "Battaglia tra i veneziani e gli imperiali a Punta Salvatore", per cui si ipotizzano come data, per l'affresco aretino, gli anni 1435-1440. E' stata inoltre notata una notevole vicinanza iconografica di questa composizione con la parte centrale dell'affresco raffigurante la "Vittoria di Costantino su Massenzio" eseguito nella cappella maggiore della chiesa di San Francesco ad Arezzo da Piero della Francesca, il quale sembra citare il presente affresco. La figura del cavaliere che fugge risalendo la riva del fiume, voltandosi verso l'esercito vittorioso, è chiaramente riecheggiata nella figura di Massenzio nell'affresco di Piero. Un rapporto sembra esistere anche fra il profilo del cavallo che si intravede a sinistra con i profili dei cavalli che aprono l'avanzata dell'armata di Costantino in Piero della Francesca, legami forti si vedono inoltre fra il gruppo di fuggiaschi con aste e bandiere, che ritroviamo simile nel frammento di Parri. Si ipotizza quindi che il ciclo perduto del chiostro della Badia potrebbe aver raffigurato l'intera "Leggenda della Vera Croce" secondo la narrazione di Jacopo da Varagine, la stessa poi eseguita da Piero della Francesca in San Francesco, il quale si interessa a livello iconografico dell'opera dato che sul piano stilistico fra i due non vi era alcuna affinità. Attualmente i critici preferiscono intitolare il frammento come "scena di battaglia" (Nel raggio di Piero, 1992)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900259220
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna - Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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