San Giovanni Evangelista. San Giovanni Evangelista

dipinto murale, 1500 - 1510

affresco staccato e incorniciato

  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA intonaco staccato/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Toscano
  • LOCALIZZAZIONE Museo nazionale d'arte medievale e moderna
  • INDIRIZZO via San Lorentino, 8, Arezzo (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco faceva parte di una Crocifissione nella Sala Capitolare del Monastero aretino delle Sante Flora e Lucilla, da dove fu staccato nel 1876. O. Brizi, nella sua Nuova guida di Arezzo del 1838, ne parla come opera del pittore anche se oggi non se ne comprendono ancora le motivazioni poichè all'epoca non si avevano notizie su Pecori ed era persino difficile attribuirgli le stesse opere citate da Vasari, che comunque non fa riferimento agli affreschi della Badia. Salmi spiega che l'attribuzione al Pecori spetta a Ristori che nel 1872 assegnava la paternità dell'affresco all’artista aretino allievo di Bartolomeo della Gatta, del quale si conservano numerose altre opere sia nel Museo che in alcune chiese della città. Nel catalogo del 1921 si dichiara concorde con Ristori affermando che «un attento esame della figura senza consistenza, affine nella tecnica minuta e nella intonazione delle carni, a Bartolomeno della Gatta, rivela il Pecori» anche se evidenti sono i riflessi dello stile del Signorelli nelle forme e nell'atteggiamento del Santo. Sebbene venga più volte menzionato tra gli scolari di Bartolomeo della Gatta, con il quale collaborò all'esecuzione della Madonna col Bambino tra i Santi Fabiano e Sebastiano della chiesa servita di Piero Piccolo di Arezzo, il Pecori mostra influssi signorelliani e perugineschi. Del Signorelli assunse le forme monumentali che egli adottò nelle sue pale d'altare, come ad esempio nella Madonna Marinelli del 1527. Il frammento stesso, nelle dimensioni della figura di San Giovanni Evangelista, rivela la monumentalità dell'affresco di cui esso faceva parte. Tra le prime opere di Pecori è da segnalare una Crocifissione nel Convento della Verna del 1499 con lo stesso soggetto e l'Evangelista atteggiato in modo analogo, che, a detta di Salmi, potrebbe suggerire qual era la composizione dell'intero affresco. N. Baldini (2004) ribadisce (perchè già suggerita da Salmi nel 1941) la consonanza delle immagini dipinte in secondo piano nella Crocifissione della Cattedrale di Borgo San Sepolcro di Bartolomeo della Gatta, con il San Giovanni Evangelista, supponendo infatti una collaborazione di Pecori con il Dei. Inoltre, sottolinea come, nonostante questi affreschi costituiscano le testimonianze più antiche dell'attività di Pecori insieme agli affreschi della Verna, comunque non dovettero essere le prime prove autonome del pittore. La studiosa ritiene di fondamentale importanza per la datazione dell'opera, la documentazione relativa alle opere murarie eseguite nel complesso monastico. I registri del convento riportano stime e attestazioni di interventi ai vari edifici del complesso già dal 1491; ma quelli di interesse relativamente alla allogagione a Pecori, si riferiscono al periodo dal 1501 al 1504 dell'attività edilizia a cui dovrebbe fare seguito l'opera di decorazione pittorica e dunque, la realizzazione dell'affresco della Crocifissione. Pasqui e Viviani (1925) affermarono che l'affresco si trovava nella biblioteca ed archivio del convento e che vi rimase fino al 1876, e ricordavano il San Giovanni Evangelista come facente parte di un grande e bellissimo affresco rappresentante la Crocifissione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900259231
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI CORRELATI

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1500 - 1510

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE