Cristo risorto

sportello di tabernacolo 1439 - 1439

Sportello di tabernacolo in rame dorato inciso con serratura a sinistra e cornice

  • OGGETTO sportello di tabernacolo
  • MATERIA E TECNICA rame/ doratura/ incisione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I Paatz, pur datando quest'opera al secondo Quattrocento per le sue caratteristiche stilistiche molto avanzate, accennano anche alla possibilità, sostenuta poi dal Middeldorf, che si tratti dello sportello del tabernacolo che Bernardo Rossellino eseguì tra il 1436 e il 1437 per la sacrestia della Badia. Il Middeldorff fa un'attenta analisi di vari aspetti tecnici e iconografici, oltre che stilistici, di quest'opera: vi riconosce un'esecuzione un pò arcaica, con disegno semplice, contorni forti ma poco ombreggiati, senza rilievo plastico della figura, mentre il fondo a trattini di bulino gli sembra legato ancora al gusto gotico. L'iconografia è quella del Cristo Risorto affiancato dalla croce che egli abbraccia, mentre il sangue che esce dal costato viene raccolto in un calice che nel nostro caso è scomparso, lasciando una debole traccia. Il Middeldorf elenca una serie di tabernacoli con questo soggetto, la maggior parte e i più antichi dei quali si trovano in Toscana, da dove avrebbero influenzato, secondo lo studioso, anche gli esempi dell'area romana. Mentre l'iconografia trova un corrispondente quasi esatto nel tabernacolo ligneo di S. Martino a Mensola ( 1450 ), la qualità stilistica notevolmante più alta, del nostro sportello, induce lo studioso a confronti con opere scultoree di ambiente donatelliano ( il bassorilievo dell'Accademia Virgiliana di Mantova e la lunetta dell'Ospedale di Torrita di Siena ). Tra i confronti con opere pittoriche, il Middeldorf cita il doganiere del Tributo di Masaccio nella Cappella Brancacci per la posizione della figura, il San Giovanni Battista di Domenico Veneziano a Santa Croce, molto vicino nella linea e nella resa dei particolari del corpo, ed i frammnenti del ciclo di S. Egidio, dello stesso, in cui si vedono piedi molto simili al nostro. Il confronto più calzante è però con il piede di San Giovanni Battista della tavola di ambiente masaccesco proveniente da S. Maria Maggiore, ora alla National Gallery di Londra, che è effettivamente identico al piede destro del nostro Cristo. Pur essendo ancora impossibile dare un nome all'autore del disegno e all'esecutore dello sportello, questi confronti conformerebbero almeno la datazione verso il 1436-1437 e indurrebbero a collocare l'autore nella "generazione dei grandi del primo Quattrocento". Il Middeldorf riferisce quindi decisamente a questo oggetto alcuni documenti segnalategli dal Cohn che parlano di uno sportello in rame eseguito nel 1439 per la sacrestia della Badia e indicano che un Niccolò degli Orioli, orefice, venne pagato per la doratura del rame
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900285001
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE L. 41/1986
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1439 - 1439

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE