episodi della vita di San Quintino, Santo Stefano, San Pietro e Dio Padre in gloria

dipinto,

Il ciclo di affreschi si svolge sulle pareti della cappella e nella cupola senza seguire uno sviluppo narrativo; ogni episodio infatti costituisce una scena a sè stante. La parte inferiore di ciascuna parete è ornata da elementi decorativi architettonici che fungono da zoccolo su cui sono impostate cornici dipinte e finte nicchie. Le pareti destra e sinistra mostrano rispettivamente l'episodio del ritrovamento di S. Quintino e la consegna delle chiavi a S. Pietro. Le rimanenti pareti presentano, quella d'ingresso, le figure di S. Bernardo e S. Benedetto, e quella frontale, le figure di S. Lorenzo e S. Stefano. Nella lunetta sopra l'ingresso vi è raffigurato il martirio di S. Stefano e nella cupola, sostenuta da pennacchi con gli Evangelisti, vi è Dio Padre in gloria

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Mannozzi Giovanni Detto Giovanni Da San Giovanni (1592/ 1636): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Scandicci (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ciclo di affreschi è legato alla storia della cappella che venne commissionata da don Attilio Brunacci con lo scopo di realizzarvi il proprio sepolcro e custodire le reliquie del santo romano Quintino, che sarebbero state ritrovate in epoca medievale nei pressi della chiesa (Richa G., 1761). Il soggeto iconografico, apparentemente poco unitario, presenta come elemento di coesione la figura di San Quintino, anch'egli martire come S. Stefano e S. Lorenzo, il cui corpo sarebbe stato custodito dai monaci di Badia, rappresentati da S. Benedetto e S. Bernardo. I documenti relativi al complesso architettonico e pittorico sono stati pubblicati nel 1949 dal Giglioli ma il ciclo di affreschi non è stato studiato sistematicamente. La critica moderna ha rivalutato l'opera di Giovanni da San Giovanni sottolineando gli aspetti originali e nuovi che il Mannozzi ha portato nella pittura fiorentina del Seicento: partendo da una personale interpretazione del classicismo egli è giunto a proporre un'alternativa alla pittura della Controriforma e ai due grandi movimenti degli inizi del Seicento (Gregori, 1964; Dizionario Enciclopedico Bolaffi, 1975). Gli affreschi di Settimo pertanto, possono essere collocati nel periodo della maturità artistica del pittore in quanto manifestano quella libertà della narrazione, condotta in una luminosità diffusa,e quella freschezza e spontaneità del linguaggio, tipici della sua migliore produzione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900299918-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI parete destra, in basso a destra - GIOVANNI DA S.GIO' / 1629 - Giovanni da San Giovanni -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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