encolpio cruciforme - bottega italiana (sec. XX)
La croce pettorale reliquiario (o encolpio), a croce latina, è costituita da due valve cruciformi incernierate e apribili. Un anello passante posto alla sommità della croce permette la sospensione del reliquiario al collo tramite una catena a maglie d'argento. All'interno la cpsula ospita una teca per le reliquie anch'essa in argento, chiusa superiormente da un cristallo. All'incrocio dei bracci un clipeo suddivide la teca in cinque vani, quattro rettangolari e uno centrale, rotondo, nei quali sono riposte le reliquie adagiate su stoffa. Le reliquie sono identificabili dai relativi filatteri: Beata Vergine Maria (in alto), San Bernardo Abate (a destra), San Pio X (a sinistra), S. Croce di Cristo (al centro) , Santa Maria Maddalena de' Pazzi (in Basso)
- OGGETTO encolpio cruciforme
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo
CRISTALLO
- AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La croce pettorale reliquiario in argento apparteneva a Ernesto Alba, segretario del cardinale Elia dalla Costa e canonico del Duomo. Dopo la morte del suo proprietario è stata portata in cattedrale dal camerlengo del Capitolo per conservarla in luogo degno. Si tratta di un reliquiario moderno, simile a una croce canonicale e a un encolpio crucuforme, che può essere portato appeso al collo tramite una catena d'argento. La catena è anch'essa moderna, con le maglie lavorate meccanicamente. L'oggetto, nel complesso di fattura semplice e realizzato in metallo prezioso ma non preziosissimo (solitamente le croci pettorali - comprese quelle dei canonici del Duomo - sono in oro), è interessante per la sua storia e per le reliquie che contiene: fra queste infatti c'è quella di Santa Maria Maddalena de' Pazzi, santa carmelitana e rampolla della celebre famiglia fiorentina. La reliquia di San Pio X, al secolo Giuseppe Melchiorre Sarto, pontefice dal 1903 al 1914, doveva avere un'importanza particolare per la diocesi fiorentina: infatti il papa, con suo rescritto del 14 agosto 1905, in seguito di una preghiera rivoltagli dal Cardinale arcivescovo Mistrangelo, le concesse particolari privilegi. Ai pievani e proposti dell'Archidiocesi fiorentina fu da allora consentito l'uso della mozzetta purpurea, senza cappuccio, e ai priori ed altri parroci la mozzetta di color violaceo. La reliquia, poi, testimonia un post quem per la realizzazione della teca: il pontefice fu infatti beatificato nel 1951 e canonizzato nel 1954. Se il filatterio (parzialmente illeggibile) della reliquia riportava la dizione "beato" relativa a Pio X, il post quem è il 1951, se riportava invece la dizione "santo" la teca è da considerarsi eseguita dopo il 1954
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900347639
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- ISCRIZIONI sul filatterio - B(eata) V(irgo) M(aria) - caratteri gotici -
- STEMMI su una valva della croce pettorale, nello spessore del braccio lungo, sul fondo - garanzia - Marchio - Stato Italiano - "800" in campo ovale
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0