elemosina di sant'Egidio

miniatura,

Iniziale fogliata grande con storia e caudata D (Dominum semper), rubr. In festo sancti Egidii Abbatis ad vesperas antiphona. Corpo della lettera color porpora decorato con cornici perlate e foglie arancioni e azzurre che vanno a formare il fregio che si estende sui quattro margini della carta alternando bottoncini dorati, foglie azzurre, porpora gialle, arancioni e verdi; all'interno del fregio sono due composizioni fitomorfe a forma di stella e quattro uccelli fantastici dai cui becchi escono foglie. Il campo è in foglia d'oro decorato con cornici geometriche con stelle nere e gialle e alternate a quadrati angolari con dentro quattro fiori stilizzati. Sul fondo è rappresentato sant'Egidio, con veste rossa e mantello azzurro, che dona alcune monete, prese dal suo sacchetto, ad un pellegrino, con lunga barba scura, che indossa il cappello con la conchiglia e la croce, una sopravveste di pelliccia e porta con se' il bastone. Il personaggio è seguito da altre tre figure maschili, due dei quali indossano il turbante, vestiti con abiti poveri; in primo piano è un cagnolino bianco che tiene in bocca una ciotola per elemosinare anche lui il cibo. La scena si svolge su un piano verde che sembra un palco poiché in primo piano è lo spessore sul quale corre una scritta in lettere capitali

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA pergamena/ pittura a tempera
    pergamena/ miniatura
    gesso/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Bartolomeo Di Fruosino (1366 Ca./ 1441)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di S. Marco
  • LOCALIZZAZIONE Convento di S. Marco
  • INDIRIZZO P.zza S. Marco, 3, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice contiene le antifone per la festa di sant'Egidio e fu realizzato per la chiesa dedicata al santo facente parte del complesso dell'Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze; la chiesa fu consacrata dal papa Martino V nel 1420 e l'episodio è ricordato nella miniatura a c. 61v. Il codice fu realizzato appena un anno dopo l'evento e la data è fornita dal colophon a c. 70r che indica anche i nomi dello scriba frate Guglielmo e del pittore Bartolomeo, quest'ultimo identificato da Colnaghi con Bartolomeo di Fruosino, attribuzione confermata dalla Levi D'Ancona (1961) e più recentemente dalla Scudieri (in Miniatura 2003, pp. 73-74). Lo stile dell'illustrazione appare, quindi, piuttosto omogeneo ed "esprime le spinte contrastanti che animavano gli anni Venti del Quattrocento, momento di trapasso culturale dal Tardogotico al Rinascimento" (Scudieri, in Miniatura 2003, p. 73). Le poche differenze stilistiche tra le miniature sarebbero così da riferirsi a precise scelte del miniatore che ha volute infondere un tono più aulico e magnificente per esempio alle immagini di sant'Egidio in veste ufficiale (cc. 29r, 61v). Le tipologie dei panneggi svolazzanti, la forzatura fisionomica di alcuni volti e i cangiantismi cromatici sarebbero caratteristiche ancora legate ad una cultura tardogotica mentre la classicheggiante monumentalità di alcune immagini 'trionfali' del santo (cc. 11v, 35v) tradiscono la curiosità verso gli studi umanistici, così come la presenza di iscrizioni "di imitazione lapidaria" sotto le figure o intorno alla scena (Ciardi Dupré dal Poggetto, in Lorenzo Ghiberti 1978, pp. 159-160)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900645715-2.1
  • NUMERO D'INVENTARIO S. Marco e Cenacoli 557
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo di San Marco - Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI fondo della lettera - S(AN)C(TU)S EGIDIUS GRECUS -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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