cena in Emmaus/ incredulità di San Tommaso/ Pentecoste/ quattro Virtù Cardinali
gradino d'altare,
1552 - 1552
Allori Agnolo Detto Bronzino (e Aiuti)
1503/ 1572
Gradino d'altare profilato lungo i due lati superiore ed inferiore da cornici dorate con ovuli e foglie d'acanto e decorato nella fascia centrale da cinque cartigli contenenti scene sacre sorretti da nudi maschili e femminili effigiati in posizione sdraiata e contrapposta
- OGGETTO gradino d'altare
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MISURE
Altezza: 24 cm
Spessore: 26 cm
Larghezza: 350 cm
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ATTRIBUZIONI
Allori Agnolo Detto Bronzino (e Aiuti)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opera di S. Croce
- LOCALIZZAZIONE Convento di S. Croce
- INDIRIZZO p.zza S. Croce, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo gradino d'altare è stato rinvenuto fortuitamente nel 2003 durante una ricognizione nella sacrestia della cappella Pazzi, usata in passato come deposito. Si presentava ancora incrostato dal fango dell'alluvione del 1966, dunque la sua decorazione pittorica - peraltro assai lacunosa - era quasi completamente illeggibile. Grazie al recente restauro (cfr. "Angeli..", pp. 211-212) è stato invece possibile recuperare in pieno la completezza formale dell'opera che, in base a documenti di archivio (idem, p. 208), è stato identificata con il gradino che completava la pala con la "Discesa di Cristo nel Limbo" del Bronzino, eseguita nel 1552 per la cappella Zanchini, situata nella controfacciata della basilica di Santa Croce (cfr. scheda n.09/00655622). Dopo che nel 1821 la pala fu trasferita alla Galleria degli Uffizi, il gradino rimase nella cappella Dini insieme alla pala raffigurante la "Deposizione" eseguita dall'Allori, che sostituiva quella del Bronzino. Nel 1862 esso è citato in un inventario ("Inventario Rondoni"), che ne descrive le figurazioni, esattamente corrispondenti a quelle che ancora vi possiamo osservare. Il gradino fu ricollegato alla pala originaria solo dopo che questa nel 1912 fece ritorno a Santa Croce, dove fu esposta nel Museo. Non è noto se con la risistemazione del museo avvenuta nel 1959 i due arredi continuassero ad essere esposti insieme o se il gradino - forse ritenuto elemento accessorio non indispensabile - fosse collocato nei depositi del convento. Forse qui potrebbe averlo colto l'alluvione del 1966, dato che non risulta mai citato nei verbali delle opere ritirate o restaurate; del resto sembra che si abbia più memoria di un gradino collegato alla pala del Bronzino fino al recente ritrovamento fra gli arredi minori accatastati nella sacrestia della cappella Pazzi. Brunella Teodori, nel recente saggio che ne racconta le vicende, attribuisce senza dubbio al Bronzino - insieme alla pala - anche il gradino, in virtù della perfetta consonanza da un lato fra le iconografie delle scene minori ed il soggetto della pala, dall'altro fra gli attributi iconografici delle Virtù (serpente, spada, anfore, colonna) e la complessa struttura compositiva della cornice e, più in generale, in virtù della vicinanza ai moduli stilistici dell'artista (vedi soprattutto "gli ignudi bellissimi" di vasariana memoria e di michelangiolesco ricordo, cfr."Angeli…", p. 210). Peraltro, "lo stile compendiario" delle scene sacre è invece dovuto, secondo la studiosa, non solo alle piccole dimensioni dei cartigli, ma anche alla collaborazione di aiuti, presenze inevitabili in un elemento accessorio come il gradino (ibidem)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900655623
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0