Rilievo di fronte di sarcofago con Marte e Rea Silvia. Rilievo di fronte di sarcofago con Marte e Rea Silvia

stampa di riproduzione 1693 - 1693

PERSONAGGI: Rea Silvia. DIVINITA': Marte; Elio; Eolo; Venere; Lucifero; Oceano; Vulcano; Tellure. PERSONIFICAZIONI: Autunno; Estate. ANIMALI: capre. ANIMALI FANTASTICI: drago marino. ATTRIBUTI: (Venere) amorini; (Marte) elmo; scudo; lancia; (Elio) quattro cavalli; (Lucifero) torcia.ARCHITETTURE: tempio

  • OGGETTO stampa di riproduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquaforte
  • ATTRIBUZIONI Bellori Giovanni Pietro (1613-1696): ideatore
    Sante Bartoli Pietro (1635-1700): incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo della Grafica di Pisa
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Lanfranchi
  • INDIRIZZO Lungarno Galilei, 9, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa, di squisita delicatezza chiaroscurale, rappresenta al centro la figura di Marte, riconoscibile per i suoi attributi da condottiero, che si dirige verso la figura di Rhea Silvia, abbandonata in una posizione lasciva e con lo sguardo rivolto verso la parte opposta. Tutto intorno sono presenti varie divinità e personificazioni: in basso a sinistra Oceano, steso sul mare e affiancato da un drago marino e alcuni amorini, mentre in controparte rispetto a lui vi è la figura di Tellure, la Terra, accompagnata da una capra e reggente in mano una cornucopia. All'estrema sinistra quindi possiamo scorgere le due Stagioni come Autunno, con la folta barba, ed Estate: una donna seminuda che si volta verso il centro della scena con le gambe incrociate. Sullo sfondo, da sinistra a destra sono presenti Elio incoronato che si fa guidare da quattro cavalli, Lucifero, che come suggerisce il nome regge in mano una torcia, ed infine Eolo: Dio del vento. A destra di Marte è possibile vedere Vulcano seduto, con due capre ed un tempio alle sue spalle, mentre Venere assisa presenzia alla scena accerchiata dagli amorini. L'incisione, conservata presso il Museo della Grafica di Pisa ma di proprietà dell'Istitituto Centrale per la Grafica, fa parte dell' "Admiranda romanarum antiquitatim" con tavole incise da Pietro Sante Bartoli. La nascita dell'atlante si basava sulla precedente esperienza di Giovanni Pietro Bellori come erudito che si era occupato dell'ideazione delle didascalie per le "Icones et segmenta illustrium e marmore tabularum" di François Perrier (1645); la pubblicazione in questione si occupava di diffondere la conoscenza dei bassorilievi romani. È dal sodalizio tra Giovanni Pietro Bellori e Pietro Sante Bartoli, nato nel 1568 con la mediazione del cardinale Camillo Massimo che nasce il progetto dell' "Admiranda". Nelle 31 copie tratte dall'opera di Perrier, Sante Bartoli cancella il monogramma che era presente e aggiorna le didascalie per la nuova edizione; il risultato è una serie di immagini che si presentano in controparte rispetto alle stampe delle "Icones". Un'opera di questo tipo permetteva una consultazione rapida di tipo sia tematico che iconografico. Come ci ricorda la didascalia dell'immagine, il fronte del sarcofago si trova a Palazzo Mattei, dove era stato murato nel 1613. La stampa in questione fa parte della II edizione pubblicata in 84 tavole e corrisponde ad una tiratura moderna della calcografia Camerale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901401379
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Università di Pisa
  • ISCRIZIONI in basso - Quamius marmoris huius lateat argumentum, aliqui tamen ad Imperatorem Gallienum referunt proficiscentem in Orientem cuius est typus Sol in quadrigis; et cum facies integra non sit, quamdam adhuc retinet Gallieni similitudem inter terra, marique faciens Imperator tendere videtur ad templum Deae, quam puer indicat. Prope templum sedet Vulcanus cum taeda alijqueincedunt cum accensis facibus. In dio simili marmore, quod in earumdem Aedium atrij summitate spectatur conveniunt alij dij Apollo, Bacchus, Mercurius. Nos utrumque feliciori Oedipo relinquimus - Bellori Giovanni Pietro -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Bellori Giovanni Pietro (1613-1696)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Sante Bartoli Pietro (1635-1700)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1693 - 1693

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'