crocifissione

dipinto,

Dipinto a fresco

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Arrigo Fiammingo (attribuito): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Pittore Locale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'attribuzione ad Arrigo Fiammingo risale al XVI secolo ed è a tutt'oggi accettata dalla maggior parte della critica, ad eccezione di F.F. Mancini, (1992 p. 89), che vede all'opera un artista locale. Dalle fonti documentarie si evince che il 17 gennaio 1565 il pittore fiammingo venne pagato 78 scudi per aver lavorato nella cappella del palazzo, è quindi molto probabile che tale pagamento si riferisca all'affresco in esame. Una conferma ad una tale attribuzione viene anche dalle vicende storiche che in quegli stessi anni viveva la città di Perugia. In seguito alla cosiddetta "guerra del sale" Paolo III aveva soppresso la carica dei Priori, i quali furono costretti ad abbandonare la loro sede abituale di riunione, la cappella dei Priori appunto. Nel 1545 il cardinale Tiberio Crispo, nominato legato pontificio, occupò le stanze un tempo dei Magistrati e le fece restaurare. Quasi dieci anni più tardi vennero ripristinati i Priori, che tornarono nel Palazzo, occupando però il primo piano; essendo il secondo abitato dai legati pontifici. Risale, infine, al 1561 la notizia della presenza della pala dei Decemviri di Perugino nella cappella dei Priori (certamente quella occupata in quegli stessi anni dai Magistrati). E' quindi quanto mai probabile che nel 1565 Arrigo Fiammingo abbia potuto lavorare nella vecchia cappella dei Priori, essendo libera la parete tra le due finestre. Sembra smentita anche dai recenti restauri la possibilità che l'artista abbia realizzato la sua opera sopra un'altra Crocifissione con Vergine e Santi, commissionata al Bonfigli nel 1454 e mai realizzata. Quanto alla committenza è stato recentemente notato (Rosi, 1994, pp.206-208) come la presenza di san Francesco sia forse da ricondurre al nome stesso del committente, il governatore di Perugia Francesco Bossio, personaggio mal visto dai perugini e dai Decemviri a causa della sua intransigenza. Santi (1985, p. 221) vi notava una forte matrice veneta nelle figure allungate, nelle pennellate larghe e nel colore trasparente, tutte caratteristiche rintracciabili anche in altre opere lasciate dall'artista fiammingo durante i due soggiorni umbri, databili negli anni sessanta e negli anni ottanta del XVI secolo, come la Deposizione dalla Croce, dipinta nel Santuario di Mongiovino del 1564 e la Crocifissione tra la Vergine e san Giovanni sempre a Mongiovino databile nel 1588
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016102
  • NUMERO D'INVENTARIO 41
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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