Angelo della Pace. Venere appare a Enea e gli impedisce di uccidere Elena

dipinto ca 1800 - ca 1830

Quadrangolare

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA carta/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Wicar Jean Detto Baptiste (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Priori
  • INDIRIZZO Corso Pietro Vannucci, 19, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera appartenne a Luigi Carattoli ma non è parte del Legato; entrò successivamente alla sua morte nelle collezioni della Pinacoteca dove però giacque come dimenticato nei depositi dove venne fortuitamente ritrovato grazie alle ricerche condotte sull'artista transalpino da Maria Vera Cresti (Cresti 1979, p. 76). Fu restaurato, per la parte relativa al supporto cartaceo, ad opera dell'Istituto Nazionale della Grafica, nel 1986; successivamente è stato oggetto anche di una pulitura effettuata da Pietro Nottiani (ante 1989) presso il Laboratorio di Restauro della Soprintendenza ai Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici dell'Umbria. Mostra un'eccezionale vivacità dell'immagine ed un notevole gusto per la risoluzione luministica della scena. Come nel caso dell'analogo "Venere supplica Giove di risparmiare Enea", si tratta anche in questo caso di un bozzetto monocromo, per il quale non è stato possibile sinora identificare l'opera definitiva, se mai realizzata, potendo ritenere tuttavia probabile che l'utilizzo del monocromo e la serialità dei soggetti derivati dall'Eneide di Virgilio rimandino a un ciclo decorativo murale, che è difficile stabilire se soltanto progettato da Wicar per essere poi, eventualmente, lasciato eseguire a un suo allievo o aiutante, ovvero mai realizzato. Maria Teresa Caracciolo ha avuto il merito di individuare con estrema precisione il passo del poema virgiliano da cui è derivata l'opera: «il monocromo è ispirato ad un altro passo fondamentale dell'Eneide, ripreso questa volta dal secondo canto [Eneide, II, 567-625], nel quale Virgilio narra come Venere trattiene il braccio di Enea, rivelandogli che l'incendio e la distruzione di Troia, da sempre iscritti nel fato, non furono realmente causati dall'infedeltà della sposa di Menelao, ma dalla volontà degli Dei» (Caracciolo 2002, pp. 178-179)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000017295
  • NUMERO D'INVENTARIO 1118
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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