Gonfalone dei Santi Rocco e Sebastiano. San Rocco intercede presso Gesù Cristo contro la peste

stendardo processionale,

Soggetti sacri. Personaggi: GESÙ CRISTO; SAN ROCCO. Figure: ANGELI. Attributi: (SAN ROCCO) BORDONE; PIAGHE. Animali: CANE. Abbigliamento. Paesaggi. Simboli: SPADA. Nudi maschili. Fenomeni naturali: PESTE

  • OGGETTO stendardo processionale
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Boccanera Giacinto (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Circignani Nicolò detto Pomarancio
    Circignani Antonio detto Pomarancio
  • LOCALIZZAZIONE Città della Pieve (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il gonfalone è riferito al Pomarancio (senza specificare se Antonio o Nico lò) nella relazione per la visita pastorale del 1819 del vescovo Mami, so litamente ben informato. Bolletti (1830, p. 145), segnala il gonfalone nel "moderno oratorio" unito alla chiesa di Sant'Antonio Abate, riferendo "ch e da parecchi Intendenti si attribuisce al pennello del Cavaliere Circigna ni, o Pomarancio, e da altri a Guglielmo Eleuteri cittadino della Pieve, P ittore di molta rinomanza" (attribuzione da scartare per incongruenza cron ologica). Baglioni (1845, p. 323) riprende le due attribuzioni invertendo l'ordine dei nomi. Canuti (1926, p. 86) afferma che il gonfalone era molto rovinato: egli lo ritiene dell'ambito di Nicolò Circignani. . Fu eseguito per la Confraternita dei Santi Sebastiano e Rocco, che aveva sede nella c hiesa di San Pietro della parrocchia omonima: qui era collocato nel second o altare a destra dell'ingresso (visita pastorale del vescovo Alberici, AD CP, busta 872, fasc. IV c. 8r). A causa dello stato di degrado della chies a, nel 1815 la confraternita passò, con tutti i suoi beni, alla chiesa di Sant'Antonio Abate dove il dipinto è segnalato nella relazione per la vis ita pastorale del vescovo Mami del 1819 (ADCP, Visite Pastorali Mami, 1819 , vol. 1 p. 362) e ancora dal Canuti nel 1926. Il particolare con la figur a dell'appestato in secondo piano e in scorcio fa presumere una conoscenza , filtrata da incisioni, del Cristo morto di Annibale Carracci, che natura lmente si basava su quello del Mantegna, tema molto diffuso nell'ambito de i carracceschi, mentre l'angelo in alto a destra, nell'atto di rinfilare l a spada nel fodero, sembra derivare, nell'idea generale, da una tela di An drea Commodi, replicata più volte, "San Carlo Borromeo orante per la cessa zione della peste" (1613). Venne restaurato nel 1960 da Antonio Marroni di Città della Pieve, che provvide a cucire le lacerazioni della tela, a pul irne la superficie e a apportare parecchie integrazioni. Di questa facciat a del gonfalone non esiste un modello (o copia)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000084777-2
  • NUMERO D'INVENTARIO 184
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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