Edicola del Santo Sepolcro. Cristo deposto, apparizione di Cristo a Santa Maria Maddalena, Cristo risorto, apostoli

modellino, 1700 - 1749

Modellino architettonico ligneo rivestito di tessere in madreperla incise a più figurazioni composto di tre parti: un corpo a pianta poligonale scandito nelle pareti verticali da nove arcate inflesse poggianti su lesene e sormontato da piccolo ciborio cupolato impostato su pilasti ad arcatelle lobate; un avancorpo a pianta rettangolare con copertura piatta e porticina aperta sul prospetto anteriore e un prolungamento della base che funge da camminamento esterno per l'accesso al tempietto

  • OGGETTO modellino
  • MATERIA E TECNICA legno/ intarsio
    madreperla/ incisione
  • AMBITO CULTURALE Ambito Palestinese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Toschi Mosca
  • INDIRIZZO p.zza Toschi Mosca, 29, Pesaro (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il modellino dell'edicola del Santo Sepolcro è stato recentemente restaurato insieme al grande modello della Basilica di Gerusalemme (nctn: 00142380). Oltre a questo, i Musei Civici di Pesaro possiedono altre tre riproduzioni più piccole dell'edicola situata al centro della rotonda della santuario palestinese. Si tratta di esemplari assi diffusi nella produzione dei madreperlai attivi a Betlemme dalla fine del XVI secolo. Qui, grazie all'opera di accoglienza dei pellegrini cristiani svolta dai francescani che detenevano la custodia della Basilica della Natività e di quella del Santo Sepolcro a Gerusalemme, fiorì la produzione di modellini in scala dei santuari più importanti di Terrasanta. In particolare il modellino pesarese rispecchia le forme architettoniche dell'edicola risalente al periodo che va dal 1555 al 1809-10: nel 1555 padre Bonifacio da Ragusa ristrutturò il presistente tempietto di età bizantina, mentre nel 1809-10 fu attuata la ricostruzione ancor oggi visibile. Martin Biddle (1999) ha individuato diverse fonti visive che testimoniano l'antico assetto dell'edicola. Tra le riproduzioni grafiche, che certamente servirono agli artigiani palestinesi per la realizzazione dei plastici, si possono annovarare le stampe tratte dai disegni tardo cinquecenteschi di Giovanni Zuallardo e di padre Bernardino Amico da Gallipoli, quest'ultime tratte da misurazioni prese sul luogo durante un soggiorno del 1591-97. In esse si evidenzia con piante e spaccati la dislocazione interna dei due vani del tempietto: la Cappella degli Angeli, che per prima si presentava al pellegrino che entrava dalla porta, e la camera più interna con la pietra sepolcrale di Cristo. Nel modellino pesarese, come in quello dell'Ashmolean Museum di Oxford pubblicato da Biddle, le due stanze interne sono visibili sollevando la copertura del ciborio cupolato. L'esemplare di Oxford, assegnato dubitativamente dallo studioso al XVII secolo, è caratterizzato da una semplice decorazione ad intarsi geometrici di madreperla, mentre nel nostro le raffinate incisioni a soggetto cristologico lasciano persare ad una datazione più avanzata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100142381
  • NUMERO D'INVENTARIO inv., n. I.G.2319
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2003
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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