Papa Clemente XI distribuisce la comunione in Laterano
dipinto
1710 - ca 1718
Ghezzi Pier Leone (1674/ 1755)
1674/ 1755
Biagio Puccini (1673-1721)
1673-1721
tela dipinta
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 181 cm
Larghezza: 253,5 cm
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ATTRIBUZIONI
Ghezzi Pier Leone (1674/ 1755)
Biagio Puccini (1673-1721)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria nazionale delle Marche
- LOCALIZZAZIONE Palazzo ducale
- INDIRIZZO Piazza Rinascimento, 13, Urbino (PU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte di un ciclo di sei tele raffiguranti alcune scene della vita del pontefice Clemente XI, al secolo Giovanni Francesco Albani, insieme a Clemente XI al capezzale di un moribondo, Clemente XI consacra un vescovo, Udienza pubblica di Clemente XI in San Pietro, Clemente XI celebra una funzione in San Pietro, Clemente XI segue la processione del Santissimo in piazza San Pietro. Il ciclo è originariamente destinato alla residenza papale di Castelgandolfo ma, per ragioni tuttora sconosciute, arriva invece ad Urbino, patria natia del papa Albani, e viene custodito fino al 1888 nel Collegio dei Nobili, in seguito Collegio Raffaello, sede municipale. Il riconoscimento del ciclo come quello commissionato dal Papa a Pier Leone Ghezzi è dovuto ad Anna Lo Bianco (Lo Bianco, 1985), la quale riscopre la connessione esistente tra le tele e una lettera del 1710 del Poerson a D’Antin (riferita da Anatole De Montaiglon nel 1889 in Correspondance des directeurs de l'Académie de France à Rome avec les Surintendants des Bâtiments, publiée d'après les manuscrits des Archives nationales), nella quale si parla di sei grandi quadri raffiguranti le “pie occupazioni” del Pontefice. A sostegno dell’ipotesi della commissione al Ghezzi sono da ricordare i rapporti che questo ha avuto con il papa Albani, che nel 1708 lo nomina pittore della camera apostolica e nel 1712 gli affida la decorazione della cappella Albani in San Sebastiano fuori le Mura, a Roma. La realizzazione del ciclo si deve porre cronologicamente negli anni Dieci del Settecento e proprio per questa tela abbiamo un termine ante quem: l’interno di San Giovanni in Laterano appare ancora privo delle statue e delle tele che entro il 1718 vengono poste rispettivamente nelle nicchie e negli ovali della navata. Gli studi sulla serie si sono concentrati, negli ultimi anni, sul riconoscimento delle diverse mani di aiuti e collaboratori che possono aver lavorato al fianco del pittore o al suo posto, per quanto l’ideazione delle scene dovrebbe spettare al solo Ghezzi. Vittorio Casale (Casale, 2000) ha proposto il nome di Biagio Puccini per Clemente XI al capezzale di un moribondo e per la tela in questione, attribuzione, quest’ultima, che convince la critica per ragioni di ordine stilistico. Il ciclo risulta tuttavia coerente per una comune volontà di testimoniare il proprio tempo, rintracciabile nella distribuzione della comunione nella minuzia di dettagli con cui sono descritti gli abiti. Cogliendo la scena dal basso, i pittori hanno potuto creare una narrazione ricca di aneddoti, espressioni e fisionomie diversificate, che al tempo stesso risponde sia all’esigenza celebrativa sia a quella documentaria
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100263334
- NUMERO D'INVENTARIO 1990 D 316
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale delle Marche
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2024
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0