San Simeone

dipinto ca 1605 - ca 1605

San Simeone, avvolto in un ampio mantello, sta accovacciato su una colonna e protende la mano destra verso un serpente che si avvolge intorno alla colonna. Sullo sfondo un paesaggio con case e due figurine

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Lanfranco Giovanni (1582/ 1647)
  • LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo affresco, insieme al "S. Antonio Abate fa visita a S. Paolo di Tebe", come risulta da un inventario pubblicato dal Salerno (L. Salerno, The Early Work of Giovanni Lanfranco, in "The Burlingtom Magazine", 94, 1952, p. 151) faceva parte di un più vasto ciclo, con immagini di eremiti e di Santi, che decorava per intero un camerino di palazzo Farnese sull'altro lato di via Giulia. Come riferisce il Bellori, i "Santi romiti in penitenza" furono commissionati al Lanfranco dal cardinale Odoardo Farnese che desiderava una camera dove "ritirarsi per sua divozione". Non è possibile accertare se l'Arciconfraternita l'acquistò per la chiesa vecchia o per la nuova. di certo sappiamo solo che il Fuga, nel progettare l'interno della chiesa, creò appositamente per questi dipinti le due nicchie tra le cappelle laterali e che l'Arciconfraternita (H. Hager, S. Maria dell'Orazione e Morte, Roma 1964, p. 60, doc. VI) "ordinò un mandato di rimborso di scudi cinquanta...per far segare le pitture del Lanfranco, da collocarsi nella nuova chiesa". La datazione (1605 ca.) proposta dal Salerno è stata accettata dallo Schleier (E. Schleier, Un nuovo dipinto del Lanfranco e la sua attività giovanile, in "Paragone arte", n. 177, 1964, p.4) e da tutta la critica recente. I due dipinti in questione sono tra le opere più significative del primo periodo romano (1603-1609) dell'artista. Il Lanfranco, infatti, dimostra di aver raggiunto uno stile personale, e di aver superato la cultura carraccesca creando un clima narrativo più austero ed una materia più concreta. La chiesa conserva un terzo affresco del Lanfranco, sempre proveniente dal Camerino degli Eremiti, che però non può essere preso in considerazione perché nascosto dall'organo. E' citato anche in: A. Bevignani, L'Arciconfraternita di S. Maria dell'Orazione e Morte in Roma e le sue rappresentazioni sacre, in "Archivio della R. Società Romana di Storia Patria", 33, 1910, p. 19; L. Salerno, Per Sisto Badalocchi e la cronologia del Lanfranco, in "Commentari", IX, 1958, pp. 44-64; E. Voss, Lanfranco Giovanni, in U. Thieme - F. Becker, Allgemeines lexicon del bildenden kuenstler, s. n. v., Leipzig 1928, p. 311
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200097944
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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