pavimento di Muñoz Antonio - maestranze romane (inizio, fine sec. XII, sec. XV, sec. XVIII, sec. XX)

pavimento, 1918 - 1918

il disegno si fonda su una fascia centrale che, a partire dal portale, presenta una serie di cerchi incorniciati da varie fasce con motivi a intarsio e un disegno principale più ampio in prossimità del presbiterio, formato da un intreccio di un quadrato contenente un rombo in porfido, affiancato ai lati da quattro dischi di serpentino, con cornici a tasselli di marmo bianco, porfido e serpentino. A seguire un quadrato incorniciato sempre da motivi geometrici intarsiati. Ai due lati, ampi riquadri includenti tessiture geometriche di varia foggia, separati da fasce di marmo bianco

  • OGGETTO pavimento
  • MATERIA E TECNICA marmo/ mosaico
  • AMBITO CULTURALE Maestranze Romane
  • ATTRIBUZIONI Muñoz Antonio (1884/ 1960): progettista
  • LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'antico pavimento venne sostituito dall'attuale nel corso dei lavori condotti nella chiesa sotto la direzione di A. Muñoz, con la direzione tecnica dell'ing. G. U. Bertolini, avviati dal 1914 e terminati nel 1918. Il pavimento disegnato da Muñoz, in opus sectile di stile cosmatesco, fu eseguito a spese del Fondo Edifici di Culto (A. Munoz, 1927, p. 447; B. M. Apolloni Ghetti 1961, p. 43). Nell'occasione fu rimosso il pozzo che si trovava nella navata. Il pavimento precedente, in laterizio con guide di marmo, era stato eseguito nel 1742 (v. G. Marangoni, 1744, p. 432) e sostituiva a sua volta il pavimento marmoreo di fine XV secolo. Le iscrizioni sono un rifacimento moderno di quelle originali. Il presbiterio non fu interessato dall'intervento del 1918; presenta 30 pannelli in opus sectile ed è databile probabilmente all'inizio del XII secolo (Finocchio 2010, pp. 306-308). La chiesa fu interessata da varie fasi di lavori, tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo, alla fine del XII, che poterono riguardare anche i pavimenti; Antonio Pallavicini (1489-1503) li rinnovò, mentre probabilmente non furono toccati dal Borromeo; nel 1728-31 Francesco Ferrari, durante i lavori nella cripta vi eseguì almeno un risarcimento del pavimento originale, rinnovato nel XII con aggiunta di nuovi pannelli ma mantenendo in parte il precedente. Quest'ultimo è confrontabile con quello del sacello di S. Zenone, del IX secolo (cfr. Finocchio 2010)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200161605
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2015
  • ISCRIZIONI lungo un tondo - CONDITORIVM RELIQVIARVM SANCTORVM MARTYRVM IN AEDIBVS SANCTAE PRAXEDIS XP - lettere capitali - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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