Ritratto di Maria Hardouin Duchessa di Gallese. ritratto femminile
dipinto
ca 1890 - ca 1890
Sartorio Giulio Aristide (roma 1860 - 1932)
Roma 1860 - 1932
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
olio su cartone
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MISURE
Altezza: 80
Larghezza: 40
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ATTRIBUZIONI
Sartorio Giulio Aristide (roma 1860 - 1932)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
- INDIRIZZO Viale delle Belle Arti 131, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1889 Sartorio conosce il conte Gegé Primoli, che nel 1890 gli commissiona il Trittico delle Vergini Savie e delle Vergini Folli (1890-91, olio su tela, cm.47x133 parte centrale e 64x91 laterali, Roma, Galleria Comunale d'Arte Moderna), di cui il presente ritratto costituisce uno studio. I rapporti si guastano verso il 1894, a causa di una vertenza che va avanti fino al 1900 circa, riguardante proprio il trittico e il problema del pagamento, rimasto in sospeso per il mancato ritiro del quadro da parte del committente. Il trittico, commissionato da Primoli come dono per le sue nozze, che poi non ebbero luogo, doveva trasporre la parabola evangelica delle Vergini savie e delle Vergini folli in chiave moderna, secondo il modello preraffaellita. Le Vergini prendono le sembianze delle dame amiche del conte, che posarono per il quadro, secondo la moda del tableau vivant. Maria di Gallese, moglie di D'Annunzio, è ritratta nelle vesti di "vergine folle" nell'ultima figura a destra. L'identificazione del personaggio è confermata dalle fotografie scattate alla donna dallo stesso Primoli: in una di esse, si vede Sartorio inginocchiato che controlla la posizione di Maria. L'immagine della duchessa, nella stessa posa, ritorna nel dipinto La Favola dell'Impassibile (1893, oggi perduto, pubblicato in "La Nuova Rassegna"del 1893 a corredo di tre sonetti di Diego Angeli, cfr. cat.Roma, 1989 b, pp.24-25, 51) in cui la donna si erge su un groviglio di forme vegetali, serpi e uomini morti o moribondi, occupata ad annodare con cura estrema la cintura del suo ricco vestito, interamente assorbita da sé, a significare l'indifferenza umana di fronte alle sofferenze dei propri simili. La Favola dell'Impassibile è esposta alla Biennale di Venezia nel 1895 con il titolo mutato in Una Gorgone. Nello stesso anno Sartorio inizia a lavorare alla Gorgone e gli eroi (cfr.), in cui la donna, pur spogliata delle ricche vesti, mantiene il ruolo di impassibile davanti ai corpi giacenti ai suoi piedi. Sia L'Impassibile che la Gorgone e gli eroi avrebbero dovuto illustrare le poesie di D. Angeli in un libro, Gli uomini e i sogni, secondo un progetto irrealizzato dello stesso Angeli
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200489568
- NUMERO D'INVENTARIO 5645
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
- ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
- ISCRIZIONI in basso a destra - G.A.Sartorio Roma -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0