Vittoria alata tra due soldati
scultura,
Andreotti Libero (1875/ 1933)
1875/ 1933
gruppo scultoreo
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
gesso/ patinatura
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ATTRIBUZIONI
Andreotti Libero (1875/ 1933)
- LOCALIZZAZIONE Assicurazioni Generali
- INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera è un bozzetto per il mai realizzato gruppo scultoreo l’”Intervento” per il Tempio della Vittoria di Milano. Situato in largo Agostino Gemelli, il monumento era stato eretto su progetto dell’architetto Giovanni Muzio, inaugurato il 4 novembre del 1928 e ricostruito e ampliato nel 1973 a seguito del danneggiamento durante i bombardamenti del 1943. Il complesso, che ripropone nelle misure e nell’orientamento l’atrio della vicina basilica di Sant’Ambrogio, è concepito secondo un percorso simbolico di cui dovevano fare parte l’”Intervento” e la “Vittoria” da collocarsi sul sagrato. I bozzetti dei due gruppi allegorici, commissionati all’artista nel 1927 (Pescia, Archivio Libero Andreotti, Contratti, 1:2-3), rappresentano il primo una vittoria alata che guida dei soldati in combattimento e il secondo un eroe a cavallo accompagnato da una vittoria. Il giorno dell’inaugurazione il solo gesso della “Vittoria” era stato, tuttavia, temporaneamente collocato. Il processo creativo di Andreotti è testimoniato da numerosi studi, in gran parte ancora conservati presso la Gipsoteca Libero Andreotti di Pescia, tra cui figura un gesso che costituisce la prima idea per questo bozzetto. Una serie di lettere di Andreotti alla moglie Margherita e all’amico Aldo Carpi, permette di seguire l’evolversi della commissione conclusasi nel 1930 con cocente delusione dell’artista. I due gruppi non vennero, infatti, mai portati a termine a causa dell’impressione che l'artista non avesse a pieno aderito al programma artistico e culturale del regime fascista. Il gruppo l’”Intervento” fu scartato quasi subito dalla commissione esaminatrice diretta dal prefetto Giuseppe De Capitani D’Arzago, mentre la gestazione della “Vittoria” si protrasse più a lungo senza mai giungere alla prevista esecuzione, nonostante l’apprezzamento mostrato dalla critica il giorno dell’inaugurazione: “d’una originalità e d’un’imponenza indiscutibili, esso già anima tutta l’architettura del tempio e del muro attorno: è la parola alata di quell’architettura incrollabile” (U. Ojetti, Il monumento di Milano ai Caduti, “Corriere della Sera”, 4 novembre 1928). La scultura proviene dalla collezione INA Assitalia, storica compagnia assicurativa statale, parte dell’INA, privatizzata a partire dal 1992 e fusa l’1 luglio 2013 con le Assicurazioni Generali con la denominazione Generali Italia S.p.A. La raccolta, ospitata nella sede dell’INA progettata da Marcello Piacentini, comprende opere significative del Novecento italiano ed è nata per volontà del senatore Giovanni Pieraccini, all’epoca presidente dell’Istituto, che acquista tra il 1981 e il 1982 i primi dipinti di de Chirico e Boccioni. Attraverso una puntuale campagna di acquisti di anno in anno la collezione si arricchisce, in seguito, di opere, rigorosamente selezionate per la loro importanza all’interno della produzione artistica degli artisti selezionati
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201385847
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- ISCRIZIONI sulla base a destra - 1929 1933 - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0