lapide commemorativa ai caduti di Muñoz Antonio, Caraffa Guido (sec. XX)

lapide commemorativa ai caduti, 1928 - 1933

ll Sacrario è composto da una cappella ad aula a pianta rettangolare del XIV secolo, nei cui lato destro è stata posta una lapide in onore dei caduti della guerra 1915-18 e 1940-45 e, al soffitto, una lampada votiva. La porta d'accesso è in ferro battuto con decorazioni e iscrizioni. La zona antistante è recintata con ringhiera in ferro battuto con motivo decorativo a lampada votiva stilizzata. Al centro del cortile, l'alzabandiera in bronzo con base decorata (palme e 4 galee con croce savoia), poggia su un alto cippo in marmo a pianta quadrata ornato (4 daghe angolari e, alla base, 4 aquile ad ali spiegate), circondato da tre gradoni degradanti. Sul fronte del cippo, piccolo libro aperto in onice con iscrizione. Sulla parete a destra, lungo il muro di cinta del convento di S. Francesco, due iscrizione quella di sinistra relativa ai lavori di restauro ottocenteschi in latino, quella di destra alla dedicazione a Sacrario. Davanti al cortile un olivo con cippo e iscrizione

  • OGGETTO lapide commemorativa ai caduti
  • MATERIA E TECNICA Bronzo
    Marmo
  • ATTRIBUZIONI Muñoz Antonio (1884 / 1960): architetto
    Caraffa Guido (1888/ 1972): scultore
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa Santa Annunziata
  • INDIRIZZO Viale Garibaldi, Canino (VT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1919, appenna terminata la guerra, il comune di Canino deliberò che i propri caduti fossero ricordati in un marmo che pose sulla facciata del teatro. Nel marzo 1923 la questione di un più adeguato omaggio ai caduti si pose con forza all'interno della disposizione ministeriale sulla formazione dei Parchi della Rimembranza. Il sindaco Ricci, infatti, sollecitò il principe Torlonia a cedere l'area prospiciente il palazzo comunale in cui si era stabilito di erigerete parco e monumento. Questi, forse per prendere tempo, chiese al sindaco il progetto della sistemazione che gli fu prontamente consegnato. L'affare non dovette andare a buon fine, così il comune si indirizzò verso altre soluzioni. In aprticolare nel 1927 fu adottata la soluzione del sacrario che risolveva anche il problema dei corpi dei caduti. A tale scopo l'antica cappella della SS. Annunziata, dove la leggenda vuole abbia pregato S. Francesco, fu dedicata ai caduti della Grande guerra il 21 settembre 1928. Il progetto fu realizzato per volontà del podestà, cav. Carlo Conti, che ne curò il restauro, del Sovrintendente di Roma, Antonio Munoz e del Comitato cittadino per il VII centenario di S. Francesco. Questa prima fase, documentata da una lapide posta all'esterno della cappella, sul muro di cinta dell'adiacente convento di S. Francesco, dovette limitarsi al restauro della chiesa e alla collocazione della lapide sul muro di destra della cappella con iscritti i nomi dei caduti. Infatti, lo storico locale Andrea Donati nel 1931, nel numero monografico della rivista "Latina Gens" dedicato alla neonata provincia di Viterbo (1927), definisce l'antica chiesa di S. Maria Annunziata come "Ara votiva ai caduti". Nella foto che ne rappresenta la facciata non vi è traccia del monumento esterno, con aquile e alzabandiera, che è evidentemente più tardo. Questo fu, infatti, eretto nel 1933, quando si procedette alla sistemazione del cortiletto esterno e la chiesa fu dotata del portone in ferro battuto su cui ancora oggi si legge il riferimento all'anno XII dell'Era fascista. L'alzabandiera realizzato da Giuseppe Caraffa, quindi, non solo servì ad individuare, anche esternamente, la nuova funzione a cui la chiesa era stata destinata, ma anche a issare la bandiera durante le celebrazioni relative alla guerra 1915-18. La vittoria è qui ricordata , invece che con figure allegoriche, con le realistiche, ma molto volitive -siamo già in pieno ventennio-, aquile. Probabilmente non fu estraneo all'idea di realizzare un monumento e al tempo stesso un alzabandiera, il culto della bandiera fortemente sponsorizzato dalla cultura fascista, soprattutto in questi anni. Nel 1961, in occasione della II sagra dell'olio, fu piantato davanti al cortiletto un ulivo, con l'augurio di far ardere la fiaccola dell'amore per i concittadini caduti per la patria, come recita l'iscrizione relativa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1209845569
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI cappella, interno - IL MUNICIPIO/ AI CITTADINI CANINESI/ MORTI PER LA GRANDEZZA DELLA PATRIA/ 1915 1918/ MARCUCCI MARIANO/ GENTILI ADOLFO/ RISI SANTE / GIANNINI DOMENICO/ MARCOALDI LUCIANO/ LILLI ENRICO / ZAMPIGLIA VIRGINIO/ MARRONI CLEMENTE // LUZZI PRIMO/ PAOLONI PERICLE/ CECCARELLI AUGUSTO/ PIERMATTEI SERGIO/ CIPOLLONI ORESTE/ DI MARIO ANTONI / ANGELUCCI LUIGI / FRAPPOLI GIANCARLO/ SEGA ETTORE/ GROTTI LUIGI/ FINI VINCENZO/ CORRADI GIUSEPPE/ TEDEI ANGELO/ ROTONI OLDERIGI/ CECCHINI LUIGI/ GROTTI ALBERTO/ BUCELLI AUGUSTO/ ROSATI GIROLAMO/ GABATELLI GUIDO/ BRIZI ENRICO/ CEPPITELLI FRANCESCO/ COMANDINI ERNESTO/ ROSI GIUSEPPE/ ALESSI DOMENICO/ GIOMMI PAOLO/ ZAMPIGLIA PIETRO/ DI MARIO DOMENICO/ DE ANGELIS PIETRO/ POMPONI ORESTE/ DE ANGELIS AGOSTINO/ BRIZI DON ROMOLO/ ROSATI ROFILDO / GEMIGNANI GUERRINO/ GASPERINI GIUSEPPE/ BONIFAZI SECONDO/ LEONI LEONELLO/ PIERMATTEI GORIZIO/ ROMOLI FERDINANDO/ RIDOLFI DELO/ SCARSELLA ANTONIO/ TAGLIAFERRI FLORIDO/ MODESTI ALVARO/ PIETRANGELI ANTONIO - caratteri vari -
  • STEMMI alzabandiera, sull'elmo, al centro - reale - Emblema - SAVOIA - 4 - croce greca
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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