San Sebastiano

scultura, 1478 - 1478

Il santo è rappresentato a tutto tondo, il peso del corpo sostenuto dalla gamba sinistra, le braccia legate al'altezza della vita al tronco dell'albero, posto sul retro della figura, secondo l'iconografia tradizionale. Ha la testa incorniciata da una folta capigliatura, lo sguardo rivolto verso l'alto e la bocca semiaperta. La policromia originale è integralmente conservata

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA legno/ pittura
    legno, intaglio
  • MISURE Profondità: 63 cm
    Altezza: 176 cm
    Larghezza: 18 cm
    : 59 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Toscano Ambito Umbro-marchigiano
  • ATTRIBUZIONI Silvestro Di Giacomo Di Paolo Da Sulmona Detto Silvestro Dell'aquila (notizie Dal 1471/ 1504): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
  • LOCALIZZAZIONE Castello Cinquecentesco
  • INDIRIZZO via Ottavio Colecchi, 1, L'Aquila (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è una delle più importanti espressioni dell'arte rinascimentale in Abruzzo, realizzata da Silvestro Di Giacomo, conosciuto come Silvestro dell'Aquila in occasione della fine della pestilenza del 1478, come attesta anche l'iscrizione lacunosa sulla base della scultura. Il contratto, stipulato nel dicembre di quell'anno, e pubblicato dal Leosini (1848) che ne ha rinvenuto la trascrizione nei manoscritti dell'Agnifili nella Biblioteca Provinciale dell 'Aquila (cfr. Chini, 1927), reca il nome dell'autore della scultura e dei committenti, l'abate del monastero di Santa Maria del Soccorso e Domenico Antonio Caprini d'Ariscula. Esposta nella Mostra d'arte antica abruzzese tenutasi a Chieti nel 1905, questa scultura è stata al centro della discussione sulla formazione di Silvestro di Giacomo. Il Rusconi (1906) vi ha riscontrato generici caratteri toscani; il Venturi (1908) ha considerato Silvestro un seguace di Antonio Rossellino e ha confrontato quest'opera con la scultura raffigurante San Sebastiano nella Collegiata di Empoli, del Rossellino (1457). Questi riferimenti sono stati ripresi dalla critica successiva (Serra, 1922; ID, 1929; Inventario, 1934). Il Balzano (1924) ha collegato il San Sebastiano ad un dipinto di scuola del Botticelli nella Pinacoteca Vaticana; il Mariani (1930) vi ha notato "evidenti ricordi" del Verrocchio e del Rossellino, seguito dal Chini (1954). La Mack Bongiorno (1942) ha escluso il rapporto con la scultura del Rossellino; i modi verrocchieschi di Silvestro e la conoscenza dell'opera di Desiderio da Settignano che ella riscontra nelle sculture di Silvestro la inducono a proporre un soggiorno dell'artista a Firenze tra il 1471 e il 1476. In particolare, il San Sebastiano sarebbe da collegare al tipo popolare diffuso nell'Italia centrale, culminato alcuni anni più tardi nelle patetiche raffigurazioni del Perugino. Il Rotondi (1952) ha ritenuto, invece, l'influenza del Verrocchio mediata attraverso lo scultore Francesco di Simone Ferrucci, presso la cui bottega si sarebbe trattenuto lo scultore aquilano negli anni 1471-1476. Anche il Carli (1960) ha escluso il collegamento con il Rossellino e ha accostato Silvestro a Matteo Civitali, seguito dal Seymour (1966); il Moretti (1968) ha riscontrato nel San Sebastiano elementi verrocchieschi rielaborati nello spirito di modelli umbro- marchigiani. Il Carli (1998) ritiene che quest’opera sia stata la prima di una lunga serie di San Sebastiano lignei realizzati per chiese e confraternite di tutto l’Abruzzo. Di Gennaro (2010) riconosce nell’opera di Silvestro Aquilano il più alto grado di assimilazione della lezione verrocchiesca per la “volontà di ricondurre il furore energetico, la vivacità espressiva all’interno di un sereno controllo formale”. Lo studioso sostiene, inoltre, che il San Sebastiano abruzzese conservi echi del David bronzeo realizzato dal Verrocchio nel 1465 a Firenze
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300026802
  • NUMERO D'INVENTARIO 229
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2013
  • ISCRIZIONI sul basamento - HOC OPUS FECIT FIERI D. DOMINICUS/ ANTONII DE (CAPRINIS) DA AQUILA 1478 - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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