Nativitàdi Gesù / San Giorgio e il drago. Natività di Gesù / San Giorgio e il drago

trittico,

PERSONAGGI: Madonna; Gesù Bambino; S.Giuseppe; pastore (1); re Magi; Paesa ggio: grotta, campagna

  • OGGETTO trittico
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Kontarinis Kostantinos (scuola): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Rosciano (PE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pannello centrale presenta nella lunetta superiore l'apparizione nella gloria del Padre e dello Spirito Santo in forma di colomba in asse con il Crocifisso, secondo la tradizione invalsa in Occidente. Sulla sommità dell a croce vi è il motivo della condanna espresso in tre lingue secondo il ra cconto degli Evangeli (v. Mt 27, 37; Mc 15, 26; Lc 23, 38; Gv 19, 19-22). La prima riga riporta l'ebraico, ma la lingua non è conosciuta dal pittore , quindi inventa dei segni, poi si ha il greco secondo il Vangelo di Giova nni (Gv 19, 19): Iesus o Nazoreos o Basileus ton Iudaion; quindi in latino : IESUS NAZARENUS REX IUDEORUM = Gesù Nazareno Re dei Giudei. Gesù è colto nel momento in cui è morto. Ai lati della croce sta la Vergine addolorata e Giovanni Evangelista. Ai lati vi sono la luna ed il sole, sulla città a ppena accennata in alcuni edifici. Ai piedi della croce, che si erge sul G olgota, cioè sul "luogo del cranio" (Gv 19, 17). Là dove cioè era stato se ppellito Adamo. Il sangue che cola dalla croce infatti scende a lavare il peccato del primo uomo. In ginocchio, rivestiti degli abiti imperiali, sta nno Costantino ed Elena che offrono le loro corone. Elena con la destra re gge un cartiglio che dice: Panton metà ton ioudeon aischenen onta oplon de kat'enantion piston ano ton d'emas gd'anedychthe semeron mega kai polemoi s frikton (n) = Dopo essere diventato disonore di tutti gli ebrei, sorgi a difesa di noi, scudo dinnanzi ai fedeli, oggi che c'è una grande e terrib ile (necessità) contro i nemici. La trascrizione e la traduzione sono da c onsiderare probabili considerata la difficoltà di lettura accresciuta da u na trasposizione del pensiero con grafia incerta. Il motivo di questa presenza ai piedi della croce è dato dalla scritta ded icatoria che si legge nell'angolo sinistro di chi guarda: Deesis tou doulo u tou Theou Kap(etan) Konstantinou Blasiou 1744 Neapolin = A devozione del servo di Dio capitano Costantino Blasi 1744 Napoli. Da tale scritta sappi amo che nel 1744 Costantino Blasi era capitano del reggimento Real Macedon e. Probabilmente, il dipinto fu realizzato nei primi mesi di quell'anno, p oiché il 13 marzo 1744 il reggimento fu impegnato nelle operazioni bellich e contro gli austro-ungheresi che terminarono l'anno successivo (cfr. BELL IZZI, 1994) e che forse fecero aumentare di grado il Blasi. Se abbiamo int erpretato correttamente il cartiglio di sant'Elena, marzo del 1744 deve es sere considerata la data ante quem. Le due ante presentano quattro riquadri simmetrici, incorniciati e con fre gi nella parte superiore ed inferiore, che richiamano il fregio intagliato che sovrasta il trittico. L'anta a destra di chi guarda ha nel riquadro s uperiore quattro santi vescovi e padri molto venerati: Ho Hagios Nikolaos Ho Hagios Athanasios Ho Hagios Basileios Ho Hagios Spyridon = san Nicola s ant'Atanasio san Basilio santo Spiridione. Nel riquadro inferiore sono raffigurati due santi cavalieri: Ho Hagios The odoros Tyron Ho Hagios Demetrios = san Teodoro Tirone san Demetrio. Il riquadro superiore dell'anta di sinistra riporta la rappresentazione de l Natale in cui sono mescolati elementi di origine occidentale in uno sche ma generale di tipo "bizantino". Al di sopra della grotta vi è la gloria d egli angeli che recano scritto in un cartiglio il loro canto: doxa en ipsy stois Theò kai epì ghes eirene en anthropois eudokia = gloria a Dio nell'a lto dei cieli, sulla terra pace, tra gli uomini divina benevolenza (Lc 2, 14). Sulle pendici della montagna si inerpicano con i cavalli i Re magi, a vendo come riferimento il cielo squarciato. Sull'altro versante un angelo dà l'annuncio ad un pastore. Al centro della scena vi è la grotta con il b ue e l'asino che si affacciano su una greppia con la paglia dove è stato a dagiato il Bambino fasciato. Inginocchiata davanti a Lui e con le mani inc rociate sul petto, secondo ormai la tradizione occidentale invalsa dopo la pubblicazione delle Rivelazioni di Santa Brigida di Svezia (1303-73; cfr. G. GASCA - QUEIRAZZA 1976; S. BRIGIDA DI SVEZIA, 1960), sta la Vergine. G iuseppe, invece, è discosto e controbatte il dubbio incarnato dal diavolo nelle sembianze di un pastore rivestito di pelli (cfr. G. PASSARELLI, 1998 ). Nel riquadro inferiore si ha un altro celebre santo cavaliere: Ho Hagios G eogios = san Giorgio. È raffigurato nella celebre scena dell'uccisione del drago (cfr. A. J. FESTUGIÈRE, 1971). Gli abiti degli angeli e di alcuni personaggi sono resi con l'oro zecchino a foglia e poi sono state eseguite le sfumature con il colore secondo il modo del guazzo. I volti e le parti anatomiche del Cristo Crocifisso sono curati in modo miniaturistico. Le due ante all'esterno sono dipinte di celeste trapunto di stelle dorate. Sull'anta di destra compare il chiavistello che prevedeva la chiusura del trittico. (continua in AN)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300094515-4
  • NUMERO D'INVENTARIO 15
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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