Risposo nella fuga in Egitto. Riposo nella fuga in Egitto

dipinto ca 1640 - ca 1660

Dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Bottega Di Pietro Da Cortona
  • ATTRIBUZIONI Ciro Ferri (attribuito): pittore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Invenzione Del Disegno E O Del Cartone A Pietro Da Cortona
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione dei Marchesi di Francia di Monteleone
  • INDIRIZZO Via Gioacchino Murat 20, Vibo Valentia (VV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro fa parte della raccolta privata, custodita nell'omonimo palazzo dell'odierna Vibo Valentia, dei Marchesi di Francia di Monteleone. I di Francia, antica famiglia del patriziato cosentino, giunse a Monteleone alla fine del ‘400. Nel corso dei secoli, i suoi discendenti, si distinsero nella gerarchia militare e nel campo del commercio, soprattutto della seta e dell’olio, diventando una delle famiglie più ricche della Calabria Ultra. Risalgono agli inizi del XIX secolo le prime notizie riguardanti la collezione di Francia, riportate dal critico e pittore vibonese Emanuele Paparo . Ad un primo nucleo di dipinti e oggetti d’arte, risalente probabilmente alla seconda metà del XVII secolo, si aggiunsero nuovi dipinti, soprattutto in seguito al matrimonio tra Francesco di Francia e Caterina Villadicane dei Principi di Mola. Durante il decennio francese, la collezione fu ulteriormente ampliata, allorché Palazzo di Francia fu utilizzato come residenza dapprima di Giuseppe Bonaparte, che vi risiedette nel 1806 e nel 1808 e, in seguito, di Gioacchino Murat, che vi soggiornò tra maggio e settembre del 1810. Le cronache locali (Tarallo 1926), raccontano che il palazzo, scelto come residenza del re, fu addobbato magnificamente; è verosimile che, a seguito della fucilazione di Murat, avvenuta a Pizzo il 13 ottobre del 1815, si sia creata la contingenza per il mancato ritiro delle opere e, unque, del loro perdurare nella raccolta di Francia a Vibo. La tela raffigura la Madonna con in grembo il Bambino, seduta, ai piedi di un albero alla cui ombra sta riposando San Giuseppe. La madre e il Figlio sono amorevolmente contemplati dal Santo, oltre il gruppo, si scorge un paesaggio campestre e, all'orizzonte, fra le case una piramide. L'iscrizione, presente sul retro della tela, pur essendo di grafia antica, non può ritenersi prova dell'autenticità dell'attribuzione a Pietro da Cortona, come si evince, anche, dalla relazione di vincolo. La firma può invece indicare la produzione dell'opera all'interno della bottega del Berrettini e dunque si può considerare il quadro in esame un esemplare realizzato dagli allievi su cartoni o dipinti appena abbozzati dal maestro, modalità utilizzata, soprattutto a metà del XVII secolo, per far fronte alle crescenti commissioni ricevute
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800167960
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
  • ISCRIZIONI sul retro della tela - Pietro d(a) Cortona Fece(t) - caratteri vari -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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