Vara

cataletto 1651 - 1700

Cataletto destinato ad accogliere la statua del Cristo morto per l'esposizione e la processione del Venerdì Santo. La struttura di forma trapezoidale è realizzata in legno e vetro su tutti e quattro i lati; sul coperchio, anch'esso in vetro, si erge un tempietto in legno dorato con globo e croce di Avellana, sorretto da foglie d'acanto intagliate e abbellito, agli angoli, da portafiori lignei con steli di fiori e foglie in lamina dipinta. Quattro eleganti iscrizioni in latino su lapidi, sono sostenute da cartegloria lignee con decorazioni a motivi floreali e fogliacei. In due di esse si legge la profezia di Isaia "ERIT SUPULCRUM EIUS GLORIOSUM" (era il suo sepolcro glorioso); nell'altra coppia "TRADIDIT SEMET IPSUM PRO NOBIS" (si è dato per noi). Elementi floreali adornano anche la Sacra Urna insieme agli sporgenti festoni laterali, alle zampe ferine del basamento e al motivo ricorrente degli angeli, scolpiti a tutto tondo, posti ai lati della vara che tengono in mano gli strumenti del martirio di Gesù. Al suo interno è rivestita di un damasco color ocra, corredata di un cuscino con nappine; candele (elettrificate) intorno al perimetro interno ed esterno

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