Madonna con Bambino
scultura
1750 - 1790
Scultura in legno intagliato e policromato raffigurante una Madonna con Gesù bambino. La figura principale, abbigliata con un ampio manto panneggiato, pare incedere verso il riguardante. Il moto viene abilmente suggerito dalla gamba flessa e dal movimento dei panneggi. L'espressione serena e gioiosa della Madre si ritrova pure nel bambinello, che, con fare tipicamente infantile, si aggrappa al mantello materno. La base ottagonale, delimitata da cornici dorate, era in origine decorata a finto marmo
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
legno/ intaglio/ pittura
- AMBITO CULTURALE Bottega Napoletana
- LOCALIZZAZIONE Pinacoteca Nazionale di Sassari
- INDIRIZZO p.zza Santa Caterina, 4, Sassari (SS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera in esame è una Madonna col Bambino; la presenza dell’abito carmelitano (mantello bianco, saio marrone) la colloca agevolmente nell’ambito delle iconografie elaborate dall'Ordine. A differenza della più consueta Madonna del Carmine (o del Monte Carmelo) manca il dettaglio dello scapolare offerto dalla Vergine a San Simone Stock. L’iconografia, il formato della scultura e il fatto che sul retro l’intaglio sia meno curato inducono a ritenere che la sua originaria collocazione fosse entro una nicchia o contro la parete di una chiesa. Sebbene l'opera provenga da un'importante collezione cittadina - quella di Pompeo Calvia, celebre poeta, pittore e critico - si può supporre che in origine si trovasse all'interno di un complesso carmelitano. L'ordine religioso aveva costruito la sua chiesa e il convento dentro le mura cittadine sin dal XVII secolo; le forme attuali dell'edificio ecclesiastico si devono ai lavori successivi che proseguirono nei decenni finali del secolo. L'intero complesso venne, in epoca più recente, incamerato dal Regno Sardo Piemontese nel 1855 e passò al demanio. Come spesso accadeva in queste circostanze, i beni mobili poterono essere venduti o ceduti prima delle leggi di tutela. È ragionevole supporre, senza che vi siano tracce documentarie di ciò, che la nostra opera abbia subito un destino simile. La bella scultura, databile entro la seconda metà del Settecento, è da ascrivere a uno scultore di bottega napoletana. Questo ambito di produzione e cronologia trovano conferme nella qualità generale dell'intaglio, nella vivacità complessiva delle figure, così come nella caratterizzazione dei volti con i tipici grandi occhi realizzati in pasta vitrea
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000249483
- NUMERO D'INVENTARIO 725
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Sassari
- ENTE SCHEDATORE Pinacoteca Nazionale di Sassari
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0