ritorno del figliol prodigo

dipinto, post 1572 - ante 1573

La decorazione della controfacciata della chiesa pubblica presenta quattro episodi, affrescati ai lati del portale maggiore: a sinistra la lunetta con Isacco che benedice Giacobbe sovrasta l'episodio del Ritorno del figliol prodigo, mentre sulla destra sono visibili, partendo dalla lunetta in alto, Mosé che spezza le tavole della legge e, al di sotto, la Cacciata dei mercanti dal tempio. I soggetti, desunti dal Vecchio e dal Nuovo Testamento, sono suddivisi secondo un ordine preciso: un settore è riservato a celebrare la devozione filiale, mentre l'altro si sofferma sull'ira scaturita dal sacrilegio e dalla profanazione.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Peterzano, Simone (1535-1599)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maurizio al Monastero Maggiore
  • INDIRIZZO Corso Magenta 13, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scoperta di alcuni documenti (tra cui il contratto e i pagamenti) ha chiarito finalmente gli estremi cronologici dell'intervento di Simone Peterzano nella chiesa di San Maurizio, da circoscrivere tra il 1572 e il 1573. Ciò ha permesso, quindi, di collocare questi affreschi all'inizio dell'attività milanese del pittore bergamasco, appena rientrato dal suo tirocinio a Venezia, dove si guadagnò il titolo di "Ticiani alumnus", vale a dire di allievo di Tiziano. In effetti gli echi del mondo veneto sono decisamente presenti in tutte le prime prove milanesi di Peterzano, a cominciare dai due teleri della chiesa di San Barnaba (raffiguranti la Vocazione dei santi Paolo e Barnaba e I santi Paolo e Barnaba a Listri), sino alla Deposizione di San Fedele, proveniente dalla cappella della Veronica nella chiesa di Santa Maria della Scala, demolita nel 1776. In questo caso Peterzano sembra rifarsi in modo piuttosto esplicito a Tintoretto, per la capacità di imbastire scene contraddistinte da molte figure e da architetture in scorcio, che dunque creano fondali scenografici (queste ultime rese con un disegno preciso, trasmesso sull'intonaco attraverso l'incisione di un cartone); al tempo stesso il pittore sfoggia una indubbia abilità come narratore di scene intime e familiari, che avranno una notevole influenza sula formazione del giovane Michelangelo Merisi da Caravaggio, che, nel nono decennio del secolo, sarà un suo allievo.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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