Paesaggio con figure di cavalieri. Paesaggio con cavalieri

dipinto 1800 - 1849

Il dipinto, a olio su tela, è un paesaggio con cavalieri di Massimo d'Aze\nglio. Di formato rettangolare orientato in orizzontale, è dotato di una c\nornice lignea dorata.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Azeglio Massimo D' (1798/ 1866)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo e Giardini Moroni
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Moroni
  • INDIRIZZO Via Porta Dipinta, 12, Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, attribuito a Massimo d¿Azeglio, raffigura un vasto e verdegg\niante paesaggio, circondato da rupi e montagne e attraversato da un drappello di soldati a cavallo. Sulla destra, un personaggio accompagnato da due cani cammina, osservando la scena. Alcuni cavalieri, rappresentati in primo piano in leggera penombra, stanno sostando, mentre altri li stanno raggiungendo con i cavalli in corsa. I colori giallo e rosato del cielo suggeriscono un¿ambientazione della scena al crepuscolo. Nato a Torino nel 179\n8, Massimo d¿Azeglio era figlio di un marchese, appassionato di pittura \ne collezionista. Cresciuto a Firenze, dove frequentò la casa della contes\nsa d¿Albany e conobbe Vittorio Alfieri, dal 1814 soggiornò ripetutament\ne a Roma. Qui incontrò, grazie alle conoscenze del padre, Antonio Canova,\n Bertel Thorvaldsen e Gaspare Landi. Si appassionò alla pittura di paesag\ngio della scuola fiammingo-olandese, nella quale tuttavia aggiunse un elemento di novità: decise infatti di sostituire nei suoi dipinti pastori e b\nestiame con cavalieri, paladini e donzelle. L¿inserimento di episodi e p\nersonaggi storico-letterari nella pittura di paesaggio costituì una vera \ne propria novità per il genere, destinata a riscuotere grande consenso. N\nel 1831 d¿Azeglio si trasferì a Milano, un ambiente che riteneva partic\nolarmente vivace e attrattivo, favorevole alla sperimentazione artistica. Nel capoluogo lombardo entrò in contatto con alcuni tra i più significat\nivi intellettuali milanesi del tempo, tra cui Alessandro Manzoni, che sarebbe diventato suo suocero (d¿Azeglio sposò nel 1831 Giulia, figlia dell\no scrittore). All¿attività pittorica affiancò la letteratura e la poli\ntica: scrisse il romanzo risorgimentale ¿Ettore Fieramosca ossia La disf\nida di Barletta¿ (1833) e dal 1844 si schierò a favore dei moti del ¿\n48. Ritornò alla pittura solo dopo i fallimenti delle guerre di indipende\nnza. Morì a Torino il 15 gennaio 1866.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ FAI - Fondo Ambiente Italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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