San Giovanni Gualberto e l'uccisore del fratello davanti al crocifisso

dipinto, post 1601 - ante 1601

sacro

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Sorri, Pietro (1556 Ca.-1622)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Basilica di S. Maria Maggiore
  • INDIRIZZO Piazza Rosate, Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, proveniente dal monastero di Astino e di proprietà del Comune che lo ha depositato presso la basilica (lettera 15 maggio 1882, n. 52, prot. 776/387), è stato riferito dalla tradizione locale al pittore fiorentino Domenico Cresti, detto il Passignano, con ogni probabilità nella sua fase matura ("Inventario beni mobili", 2003). Solo Francesco Maria Tassi ricordava correttamente che nel monastero di Astino "all'altare di S. Giovanni Gualberto vi è uno stupendo quadro di Pietro Sorri discepolo del Cav. Passignano, copioso di molte figure e in ogni sua parte ammirabile". In una biografia manoscritta di Pietro Sorri, rinvenuta da Laura Martini nella Biblioteca Comunale di Siena (cfr. "Itinerario di Pietro Sorri", 1983), risulta che tra le varie opere inviate dal senese Sorri, collaboratore e genero del Passignano, intorno al 1600 in altre città vi era "un S. Giovanni Gualberto [che] mandò a Bergamo". E' probabile che uno degli abati del monastero, molto legato alla casa madre di Vallombrosa, abbia commissionato l'opera a Domenico Passignano, uno dei pittori più vicini all'ordine, e che poi questi abbia fatto eseguire l'opera al genero. Secondo la leggenda agiografica Giovanni, figlio di Gualberto, venne chiamato a vendicare la morte del fratello con l'uccisione del rivale. La vendetta si doveva consumare fuori porta San Miniato a Firenze ma il suo avversario si inginocchiò e messe le braccia in forma di croce invocò pietà. Giovanni gettò la spada e concesse il perdono. A quel punto, sempre secondo la tradizione, Giovanni, recatosi nel monastero di San Miniato per pregare, ricevette miracolosamente un segno di approvazione dal crocifisso lì presente. In seguito, ritiratosi all'interno dell'annesso monastero benedettino, diventò monaco e fondo la Congregazione Vallombrosana. Nell'opera in esame il pittore scelse di raffigurare il momento in cui San Giovanni Gualberto, in preghiera davanti al crocifisso insieme all'uccisore del fratello, ne ricevette l'approvazione. La tela è inserita in una semplice cornice lignea dorata.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 302055832
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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