Tramonto. contadinelli e animali

dipinto, 1858 - 1858

Dipinto a olio di medie dimensioni di Filippo Palizzi, raffigurante un gruppo di capre in una radura erbosa e due bambine di diversa età che cercano di prendere un grappolo d'uva dai roami di un albero sulla destra; sullo sfondo un paesaggio con tramonto, la cui luce si riflette sulla scena in primo piano.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Palizzi, Filippo; Zaccari, Ettore (1818/ 1899; 1877/ 1922)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. Collezione Rossi Collezione Tesorone
  • LOCALIZZAZIONE Monastero Olivetano di S. Vittore al Corpo (ex) - complesso
  • INDIRIZZO Via S. Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è giunto al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica nel 1957 con il lascito della collezione di Guido Rossi, appassionato collezionista di Filippo Palizzi, di cui possedeva un nucleo di otto dipinti (nn. inv. 1770, 1772-1775, 1798, 1865, 1866). Rossi acquistò l'opera prima del 1928 (Somarè 1928, p. 514 n. 221) e certamente a lui si deve l'inserimento del dipinto nella cornice realizzata nel laboratorio di Ettore Zaccari. Firmata a datata da Palizzi al 1858, è opera della maturità, che mostra l'avvenuto distacco dalla scuola di Posillipo e l'attenzione rivolta alla resa realistica degli uomini e degli animali inseriti nell'ambiente naturale, anche su influenza del fratello Giuseppe, rientrato da Parigi nel 1854. L'iscrizione autografa indica che il dipinto fu dedicato, e probabilmente donato, da Palizzi a Pasquale Tesorone, collezionista napoletano e amico di Palizzi, che di lui realizzò anche un inusuale ritratto (Di Giacomo 1919, p. IX). Restò quindi nella collezione Tesorone a Napoli fino al novecento, passando a Giovanni Tesorone, figlio di Pasquale; alla sua morte il dipinto fu messo in vendita insieme al resto della collezione nel 1919 e indicato nel catalogo d'asta come un "capolavoro" (Catalogo della collezione 1919, p. 81, n. 1269). É probabile che Rossi, che nel 1928 è già indicato da Somarè come proprietario (Somarè 1928, p. 514 n. 221), abbia acquistato il dipinto proprio in quell'occasione. L'opera si segnala per la qualità esecutiva e lo studio meticoloso della luce del tramonto, che si riverbera sui carnati dei due giovani e sui manti degli animali, resi con sorprendente realismo.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 302133283
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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