Prospetto di un arco di trionfo
disegno
1540 - 1560
Pedemonte, Pompeo; Pedemonte, Pompeo (1515 Ca.-1592; 1515 Ca.-1592)
1515 ca.-1592; 1515 ca.-1592
matita, penna, inchiostro, inchiostro acquarellato
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ pietra nera/ penna e inchiostro/ pennello e inchiostro
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ATTRIBUZIONI
Pedemonte, Pompeo; Pedemonte, Pompeo (1515 Ca.-1592; 1515 Ca.-1592)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco. collezione Giulia Crespi Morbio Collezione Carlo Morbio
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'Album Tibaldi entra nelle raccolte del Civico Museo d'Arte Antica, al Castello Sforzesco, nel 1905 quando è acquistato grazie al mercante d'arte Julius Böhler di Monaco. Nel 1904 l'avvocato Giuseppe Toesca propone senza successo l'acquisto dell'album al Consiglio Direttivo del Museo. Un anno più tardi, con una grande riduzione di prezzo (da 1800 a 800 lire), la raccolta di 42 disegni entra nelle collezioni civiche su proposta di Gustavo Frizzoni e con il benestare di Luca Beltrami. L'album Tibaldi aveva fatto parte della collezione di Carlo Morbio (1811-1881), nato a Novara ma stabilitosi fin da giovane a Milano. Nel "Catalogo ragionato ed illustrazione degli autografi e dei ritratti di celebri personaggi dal Risorgimento delle lettere insino a noi, raccolti e posseduti dal cav. Carlo Morbio" (Milano, 1857, p. 97) e ancora nelle "Opere Storico-Numismatiche di Carlo Morbio" (Bologna, 1870, p. 186) è lo stesso Morbio a citare la "Cartella di Pellegrino" definita una "preziosa raccolta de' suoi disegni originali" notando come "varj sono firmati col suo monogramma" (1857). È probabile sia stato soprattutto il fraintendimento del monogramma PPAM (inscritto in un cuore sormontato da una croce), all'epoca interpretato come firma di Pellegrino Pellegrini, ad aver portato il conoscitore e chi dopo di lui ebbe modo di vedere e valutare i disegni all'errata attribuzione al Tibaldi; ancora nel 1939, Giovanni Rocco parla in questi termini del marchio dell'album nella sua pubblicazione dedicata all'impegno dell'artista della Valsolda presso il Duomo di Milano. Dopo la morte del Morbio, la figlia Giulia, moglie dell'imprenditore tessile Benigno Crespi, cede gran parte della collezione paterna al libraio Theodor Ackermann che la vende in varie aste a Lipsia. Un altro mercante tedesco, il già citato Böhler, fa da mediatore per il ritorno dei disegni a Milano. Tornando al monogramma, in questo caso non presente, il suo significato è intuito da Thurber (1994): Pompeo Pedemonte Architetto Mantovano. \nAncora Thurber (1994), per primo, vede nei fogli 1 e 2 di questo album una coppia di varianti per un arco trionfale. Carpeggiani (2002) concorda e avanza l'ipotesi si tratti di progetti per l'arco del Castello, uno degli apparati effimeri eretti a Mantova nel gennaio 1549 per l'arrivo di Filippo di Spagna; il testo di un'antica descrizione anonima dell'evento descrive, infatti, un arco a tre fornici, sostenuto da sei colonne e decorato, ai lati, da una statua del primo marchese e del primo Duca di Mantova (i due busti nel registro superiore). L'arco centrale ha un frontone retto da due semicolonne joniche, il frontespizio contiene un'epigrafe e si conclude, in alto, con con un'arma araldica affiancata da figure alate. I riquadri sovrporta delle aperture laterali sono decorati da bassorilievi. La scritta a penna, in alto a sinistra, "ma questo è u(n) capricio / che no(n) à così del buono / p(er)ché i ca(n)toni no(n) / sono al proposito" suggerisce che il disegno sia stato redatto in una fase iniziale della progettazione, quando ancora c'è spazio di sperimentare soluzioni non definitive. Lo stesso si può dire per lo schizzo di una diversa terminazione dell'arco che occupa l'angolo in alto a destra del foglio ed è corredato dalla scritta a penna "Così s'à da far" di mano di un ignoto revisore (Carpeggiani 2002). Al verso la scritta in penna - non del Pedemonte secondo Carpeggiani (2002) - "Horatio 37", ulteriore analogia con il foglio 1, sul verso del quale si legge "Horatio 39".
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0