maschera - popolazione Baga (sec. XX)

maschera sec. XX

Maschera D'mba "portata da un uomo il cui corpo è nascosto da una grande gonna di rafia agganciata alla struttura lignea (alla piccola sporgenza tubolare posta dietro il collo) e che afferra con le mani i due supporti anteriori. Due fori posti fra i seni consentono al danzatore la possibilità di vedere. [...] Il corpo è reso attraverso volumi semplici e massicci in modo che i tratti del volto e i seni si staglino in maniera netta e chiaramente leggibile. La simmetria bilaterale della figura è sottolineata dal rilevo che va dal naso alla cresta dell'acconciatura, dalle treccine incise sulla testa e dalle scarificazioni che presenta sul volto e sui seni. [...] Le borchie d'ottone sono invece di importazione europea: si tratta, infatti, di chiodi da tappezziere" (I.Bargna da C.Orsini, Ethnopassion. Altre culture a Milano. Quattro collezioni del Castello Sforzesco dall'Africa e dalle Americhe, Milano, Fondazione Mazzotta, 2008).

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO maschera
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Popolazione Baga
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Area Museo delle Culture, Progetti Interculturali e Arte nello Spazio Pubblico. Collezione Ezio Bassani
  • LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
  • INDIRIZZO Via Tortona, 56, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le donne sono al centro della comunità Baga perchè procreando e coltivando i campi ne assicurano la riproduzione materiale e simbolica. Proprio questo nesso tra fertilità delle donne e fertilità dei campi è al centro dell'azione rituale della maschera D'mba le cui performance propiziano le nascite e le piogge, la crescita dei bambini e quella del riso. La maschera danza in tutte le occasioni socialmente importanti come i matrimoni, le nascite, i funerali, i riti per gli antenati, la visita di personaggi di marca o la semina e la raccolta del riso. E' portata da un uomo il cui corpo è nascosto da una grande gonna di rafia agganciata alla struttura lignea (piccola sporgenza tubolare posta dietro il collo) e che afferra con le mani i due supporti anteriori. Due fori posti fra i seni assicurano al danzatore la possibilità di vedere. Si tratta di una rappresentazione della madre il cui seno è allungato e appiattito dall'allattamento. La centralità del messaggio è ribadita non solo dalla maschera nel suo insieme ma anche, con caratteristico effetto di ridondanza, dai dettagli: l'insieme costituito da naso, occhi e cresta è una raffigurazione dei genitali maschili e femminili; mentre il naso adunco, che richiama non solo il becco di un uccello ma anche la forma della zappa, stabilirebbe una connessione con i riti agricoli. [...] Acconciatura, decorazioni e forma del naso hanno suggerito possibili rapporti con l'arte dei Malinke e dei Bamana del Mali. (I.Bargna da C.Orsini, Ethnopassion. Altre culture a Milano. Quattro collezioni del Castello Sforzesco dall'Africa e dalle Americhe, Milano, Fondazione Mazzotta, 2008)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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