broccato - ambito India (prima metà sec. XIX)

broccato sec. XIX prima metà

Tessuto di forma quadrangolare costituito da tre frammenti cuciti. In un lato corto tracce di carta e di colla. Il disegno è costituito dalla ripetizione di un solo boteh caratterizzato da una evidente profilatura ornata da fiori stilizzati polilobati e da un terminale che reitera in miniatura la forma della foglia.\nTecnica e riduzioni: diagonale 2 leva 1 broccata. Riduzione dell'ordito: fili 63 circa; riduzione del tessimento: 39 passi al cm circa con inserzione delle trame di fondo e broccate in alternanza 1/1. Schema compositivo: in diagonale, dimensione del modulo cm. 10,5 x 3 circa.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO broccato
  • MATERIA E TECNICA SETA
  • AMBITO CULTURALE Ambito India
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Area Museo delle Culture, Progetti Interculturali e Arte nello Spazio Pubblico. Collezione Mora
  • LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
  • INDIRIZZO Via Tortona, 56, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Una prima catalogazione del reperto del MUDEC attribuisce il frammento in questione, probabilmente proveniente da una veste, a manifattura italiana seicentesca. L'impaginato e il fondo viola possono in effetti ricordare certe impostazioni della produzione tessile della penisola del XVII secolo basate sulla ripetizione di un singolo elemento curvilineo e sull'introduzione di quel nuovo colore nella gamma cromatica dei tessuti; la stessa foglia boteh è rintracciabile come motivo del disegno in svariati manufatti italiani del Seicento. Si ritiene tuttavia che il reperto in analisi sia di produzione orientale, dove ha avuto origine l'ornamento chiamato cachemire, sfruttato anche in tessuti per abbigliamento dall'impaginato simili al reperto a Milano, come dimostra una stoffa persiana safavide del Cleveland Museum of Art della seconda metà del XVII secolo i cui personaggi indossano una sopravveste a palmette isolate ripetute (The Cleveland Museum of Art, a.n. 1949.467, pubblicato in L.W. Mackie, 2015, p. 387). Pertanto si reputa che il frammento del MUDEC debba ascriversi all'India e datarsi al XIX secolo, quando la mandorla ricurva - alla cui storia hanno contribuito sia l'India che la Persia, entrambe accomunate dalla cultura artistica dell'Islam - si attestò in una formula semplificata rispetto all'articolazione dei tessuti serici seicenteschi ben esemplificata da un frammento del Detroit Insitute of Art (a.n. 42.3), attribuibile all'India (A. Coulin Weibel, 1972, p. 122, n. 143 e relativa tavola). A suggerire l'ipotesi indiana intervengono anche le recenti considerazioni di Louise Mackie che, riassumento studi comparativi precedenti basati sull'analisi dei filati metallici e il layout dei motivi decorativi, ha cercato di fare chiarezza sugli inevitabili dubbi che concernono due produzioni artisticamente simili come la moghol e la safavide. Secondo la curatrice del Dipartimento di tessili e arte islamica del Cleveland Institute of Art i fili metallici con avvolgimento della lamina in direzione Z su anima di seta gialla e la unidirezionalità dei motivi sarebbero peculiari dell'India (L.W. Macke, 2015, p. 426).
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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