ritratto d'uomo

dipinto post 1860 - ca. 1899

Dipinto realizzato a olio su tela, montata su tavoletta lignea. L'opera è all'interno di una cornice in legno modanato e dorato.\nDa un fondo uniforme emerge in primo piano il ritratto d'uomo con la barba che occupa quasi l'intero spazio messo a disposizione per la rappresentazione. Ha lo sguardo rivolto verso l'alto a destra; predomina la massa del colore dalle tonalità calde e non la linea di contorno nella definizione dei vari elementi del volto; un colore steso attraverso pennellate veloci, contrasti tra luci e ombre. Morbidezza nella resa della folta barba e dei lunghi capelli. Traspare dall'opera una profonda e intima ricerca espressiva del personaggio ritratto.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Carcano, Filippo (1840-1914)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Casa Macchi
  • INDIRIZZO piazza Sant'Ambrogio, 2, Morazzone (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fa parte del nucleo più importante della collezione Macchi, composta da una serie di disegni e dipinti dell’artista Filippo Carcano (1840-1914), realizzati nella seconda metà dell'Ottocento, che riprendono soggetti di costume o ritratti religiosi e sono realizzati con tecniche diverse, come il carboncino, dipinti all’acquerello oppure a olio. \nLe opere del Carcano sono allestite e raccolte dalla famiglia Macchi con un gusto più decorativo, secondo il gusto dell'epoca, piuttosto che con un intento collezionistico vero e proprio.\n\nFilippo Carcano nacque nel 1840 a Milano.\nA 15 anni si iscrisse all’Accademia di Brera, frequentando il corso di pittura sotto la guida di Francesco Hayez e poi di Giuseppe Bertini.\nDebuttò nel 1862 alla mostra annuale dell’Accademia con il dipinto Federico Barbarossa e Enrico il Leone a Chiavenna.\nQuesto gli valse il premio Canonica per pittori lombardi dell’800 e 900.\nPoco più tardi dipinse La piccola fioraia, imprimendo una decisa svolta ai suoi orientamenti pittorici attraverso una maggiore attenzione agli effetti cromatici e luminosi e una più fedele resa del vero.\nTale cambiamento raggiunse il culmine nelle due opere presentate a Brera, Una lezione di ballo e Una partita al bigliardo.\nTali dipinti furono però giudicati dalla critica troppo realistici e simili ad una foto.\nAgli inizi degli anni ‘80, dopo aver finalmente ottenuto importanti riconoscimenti, come la nomina a socio onorario di Brera (1874) e la vincita del premio Mylius con il dipinto Buon cuore infantile (1878), iniziò ad avere successo anche all’estero.\nSi dedicò alla pittura di paesaggio realizzando numerose vedute della campagna lombarda e del Lago Maggiore.\nOramai celebre, nel 1881 all’Esposizione Nazionale di Belle Arti, presentò un dipinto con forti toni sociali: L’ora del riposo durante i lavori dell’Esposizione del 1881.\nL’anno successivo vinse il Premio intitolato al Principe Umberto con Piazza San Marco a Venezia.\nSeguirono numerose partecipazioni ad esposizioni nazionali ed internazionali, intervallate da spericolate escursioni su nevai e ghiacciai della Svizzera.\nFilippo Carcano morì a Milano nel 1914.\n(Giordano Luisa, Carcano Filippo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 19 - Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976; Cesura Guido, Filippo Carcano (Milano, 1840-1914), prefazione di Predaval Gustavo - Milano, Cavallotti 1986).\n
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ FAI - Fondo Ambiente Italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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