veliero

piatto ca. 1940 - ca. 1960

Serie di piatti in ceramica dipinti a mano, con bordo ondulato profilato in color verde, al centro raffigurazione di un veliero in mare.\nAbbiamo in tutto 23 piatti così suddivisi: 5 piatti fondi, 12 piatti piani, 6 piattini da dolce.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO piatto
  • MATERIA E TECNICA ceramica/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Di Vietri
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Casa Macchi
  • INDIRIZZO piazza Sant'Ambrogio, 2, Morazzone (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La manifattura ceramica "C.A.S." (Ceramiche Artistiche Solimene) di Vietri Marina, in provincia di Salerno, viene fondata nel 1937 da Vincenzo Solimene (primo del nome), che rileva i locali della dismessa fabbrica "Amabile".\nDopo alcuni anni la produzione, costituita da oggetti d'arredo, pannelli decorativi in mattonelle per pavimenti e rivestimenti e maioliche rustiche e moderne nel tradizionale stile vietrese, è interrotta a causa degli eventi bellici.\nNel 1943, con lo sbarco degli alleati e il ripristino della rete elettrica la ditta riavvia la produzione e alla fine degli anni Quaranta Vincenzo Solimene (primo del nome), coadiuvato dai figli Antonio (primo del nome), Francesco (primo del nome) e Vincenzino, acquista un costone di roccia in via Madonna degli Angeli a Vietri e, su progetto dell'architetto Paolo Soleri, nel 1951, inizia la costruzione di una nuova fabbrica più grande e dotata di un imponente forno a legna.\nLa vecchia fabbrica rimane attiva fino al 1954 anno in cui, distrutta da una violenta alluvione, e non essendo pronto il nuovo stabilimento, la produzione prosegue nei locali della ex manifattura ceramica "Musa" in via Scialli sotto la denominazione "Fornace Ceramica d'Arte".\nNel 1956 inizia l'attività nella nuova fabbrica finalmente realizzata, con ragione sociale "Ceramiche Artistiche Solimene" e nel 1969 viene acquistato il grande complesso della ex "Vetreria Meridionale Ricciardi"; cinque dei dieci figli di Vincenzino entrano a far parte della società e viene così aperto un secondo stabilimento per la produzione in grande scala di ceramiche d'uso, senza però trascurare la ceramica artistica.\nNegli anni presso la "C.A.S." lavorano, tra gli altri, Guido Gambone, Giovannino Carrano, Antonio Franchini, Irene Kowalisca, Margaretha Thewalt-Hannash, Carlos Carlè, Susanne Dolker moglie del grande ceramista tedesco Riccardo Dolker e negli anni Settanta Vincenzo Dino Patroni.\nLa fabbrica è gestita dai figli di Francesco (primo del nome), Antonio (secondo del nome), Vincenzo (secondo del nome) e Gennaro e dal figlio di Antonio (primo del nome) Francesco (secondo del nome) con la collaborazione del ceramista Lucio Ronca.\nNegli anni Ottanta/Novanta dai forni della faenziera escono alcune ceramiche realizzate su progetto dell'architetto Ugo La Pietra.\nAll'inizio degli anni Novanta Vincenzo Solimene (secondo del nome) rileva, insieme ai figli Giovanna, Antonio (terzo del nome) e Francesco (terzo del nome) un vecchio opificio presso il Bonea e due anni dopo viene costituita la "Bottega-Scuola di Ceramica Centro Studio d'Arte Vietrese".\nAll'ultimo piano dello stabilimento della fabbrica è situato uno spazio museale dove, oltre alle opere dei componenti della famiglia, sono conservate le creazioni artistiche di quanti, negli anni, hanno collaborato con la manifattura.\nLa manifattura chiude nel 2005.\n\n
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ FAI - Fondo Ambiente Italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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