Madonna orante

statua post 1475 - ante 1499

La Madonna è seduta su un trono privo di schienale con le mani giunte. Indossa una veste rossa cinta in vita, caratterizzata da un fitto panneggio in corrispondenza del ventre e delle maniche strette al polso. L’intera figura è ricoperta con un manto dorato all’esterno e doppiato internamente in azzurro che ricopre le gambe creando una serie di pieghe volumetriche. Particolarmente raffinato è il dettaglio del manto ripiegato sotto entrambi gli avambracci. Il volto ovale è solcato dal naso tracciato con tagli netti e sottili e occhi tondeggianti sotto pesanti palpebre. La profondità della seduta potrebbe suggerire che in grembo alla Madonna fosse posto un Gesù Bambino.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ pittura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veronese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE MAST Castel Goffredo - museo della Città
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Antica Prevostura
  • INDIRIZZO Via Andrea Botturi, 3, Castel Goffredo (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La statua costituisce forse la parte centrale del cosiddetto “Trittico dei Disciplini”, in origine posto sull’altare marmoreo della Disciplina di Castel Goffredo dedicata a San Giovanni Battista. Dal punto di vista stilistico la Madonna rimanda alle cadenze lente e ai gesti misurati propri di Andrea Mantegna. La geometria del volto e la monumentalità dell’insieme richiamano inoltre i modi di Piero della Francesca, che nella Verona di metà Quattrocento penetrarono grazie alla mediazione pittorica di Francesco Benaglio e dell’intarsiatore Fra Giovanni, quest’ultimo in colloquio diretto con personalità del calibro di Mantegna. L’ambito di produzione della scultura è da identificare con quello veronese di una bottega senza dubbio prossima a quella di Giovanni Zebellana o dei Giolfino, considerati tra i maggiori interpreti dell’arte mantegnesca nel legno. La presenza di tre sculture (Madonna orante, San Giovanni Battista, San Sebastiano) di alta qualità, in origine nel medesimo luogo, suggerisce che la confraternita dei Disciplini volle lasciare un segno tangibile e perenne dei valori in cui credeva e nei quali si identificava, quelli di una comunità sensibile al culto, ai valori civili e alla bellezza artistica\n
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE S23
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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